Uno sguardo nella
gloria
Cari ragazzi, eleviamo i nostri
occhi al cielo, gli occhi della fede. Che cosa vediamo? “Vediamo … Gesù coronato di gloria e di onore a
motivo della morte che ha sofferto” (Ebrei 2:9). Il nostro Salvatore è morto,
è risuscitato, ed è glorioso nel cielo. “D
opo aver fatto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della
Maestà nei luoghi altissimi” (Ebrei 1:3). Abbiamo già considerato quanto
sia stato profondo l’abbassamento del Signore Gesù nella Sua incarnazione. “Spogliò se stesso prendendo forma di servo,
diventando simile agli uomini … umiliò se stesso facendosi ubbidiente fino alla
morte, e alla morte di croce” (Filippesi 2:7-9) e discese “nelle
parti più basse
della terra”. Se nessuno si è abbassato tanto come il Signore Gesù,
possiamo affermare che nessuno è stato innalzato come Lui. Ora possiamo
contemplare Colui che “Dio ha sovranamente innalzato” (Filippesi
2:9). E’ degno di nota evidenziare che il termine huperupsoo,
tradotto con sovranamente esaltato, compare una volta sola nel Nuovo
Testamento, in questo passo che parla della glorificazione del Signore, e
questo ci fa comprendere l’unicità di questa esaltazione. In Efesini 4:9 ci è detto: “Colui che è disceso, è lo stesso che è
salito al di sopra di tutti i cieli, affinché riempisse ogni cosa”.
Il Signore Gesù, Uno con il Padre,
era nella gloria ed era glorificato prima della creazione del mondo.
In Giovanni 17, rivolgendosi al
Padre, parla di una gloria che Egli aveva presso di Lui “prima che il mondo esistesse” (Giovanni 17:5). Possiamo dire che il
Signore Gesù, dopo avere compiuto perfettamente l’opera della redenzione,
ritorna nella gloria in una condizione nuova, quella di Uomo glorificato.
In 1 Timoteo 3:16 leggiamo: “Colui che è stato manifestato in carne … è
stato elevato in gloria”.
La glorificazione del Signore ha
degli effetti che riguardano la nostra salvezza nell’aspetto passato, presente
e futuro
Passato
La sua posizione attuale nel cielo
come Uomo glorificato, seduto alla destra della Maestà, ci parla di tutta la
piena soddisfazione che Dio ha provato nel compimento perfetto dell’opera della
redenzione e nella gloria che Cristo Gli ha dato. Il Signore Gesù è entrato nel cielo alla presenza di Dio con
il proprio sangue. Tutto questo è per
noi sinonimo di sicurezza.
Noi vediamo nel cielo il Mediatore,
il Garante di un nuovo patto, un patto migliore (Ebrei 8:6); un patto che si
basa non sulla responsabilità dell’uomo, ma sul valore eterno del Proprio
sacrificio. “Gesù dopo aver offerto un
unico sacrificio per i peccati e per sempre si è seduto alla destra di Dio”
(Ebrei 10:12). Tutto questo ci parla di qualcosa di completo, di definitivo. La
posizione seduto, evidenzia che vi è un riposo rispetto a ciò che riguarda la
questione del peccato.
Presente
Il Signore Gesù nel cielo, al tempo presente
ha una funzione di Sacerdote, Egli è il fedele e misericordioso sommo Sacerdote
che viene in aiuto in favore dei Suoi (Ebrei 2:17/18). Cristo, oggi, si occupa
di coloro che Gli appartengono e che, attraversando questo mondo, hanno bisogno
delle Sue cure. E’ un sacerdote che “simpatizza
con le nostre debolezze”, non con una debolezza colpevole, ma quella della
creatura che è provata, tentata e continuamente esposta al pericolo di peccare.
Sappiamo, inoltre, che se dovessimo peccare, oggi abbiamo nel cielo il nostro avvocato Gesù Cristo il giusto, sempre
pronto a prendere la nostra causa in mano (1 Giovanni 2:1). “Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è Colui
che li giustifica. Chi li condannerà? Cristo Gesù è quel che è morto e, ancor
di più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi”.
Oltre a questo possiamo dire che
Egli è Colui nel quale siamo “benedetti
di tutte le benedizioni spirituali nei luoghi celesti” (Efesini 1:3).
Futuro
Che grandi certezze, che grandi
benedizioni, che grandi prospettive abbiamo, grazie alla presenza del Signore
Gesù nel cielo!
Appendice: IL TERZO GIORNO
L’espressione “IL TERZO GIORNO” è legata alla risurrezione.
In Osea 6:2 leggiamo: “In due giorni ci
darà la vita; il terzo giorno ci rimetterà in piedi e noi vivremo alla sua
presenza”. Il profeta sembra esprime una certezza più che una speranza.
Così come certamente Dio ha risuscitato il loro Messia dai morti, il passo
sottintende sicuramente la risurrezione di Cristo, Dio “risusciterà” il Suo
popolo.
In questo passo si tratta sicuramente di una “risurrezione
nazionale” così come ci è descritta in Ezechiele 37 che spiega la necessità dei
due giorni necessari per farli rivivere e il terzo giorno per ristabilirli:
1)
“si fece
un rumore ed esso un movimento: le ossa si accostarono le una alle altre”
2)
“ecco
venire su di esse dei muscoli, crescervi la carne e la pelle ricoprirle”
3)
“e lo
Spirito entrò in essi”
E il capitolo si conclude: “voi conoscerete che io sono il SIGNORE, quando aprirò le vostre tombe e
vi tirerò fuori dalle vostre tombe”.
Questa risurrezione nazionale come la nostra risurrezione
corporale è, dunque, legata a quella di Cristo.
Il terzo giorno è il giorno in cui Dio interviene in potenza
per risuscitare il Signore dai morti. È a questo che l’Antico Testamento rende
testimonianza: “Cristo … che è stato
risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture” (1 Corinzi 15:4).
In effetti, la Parola ci mostra Isacco sotto la sentenza di
morte già dal ”terzo giorno”, giorno in cui, in figura, è risuscitato (Genesi
22).
Anche Giona è tipo di Cristo, come del residuo di Israele;
gettato in mare e inghiottito dal grande pesce è gettato “il terzo giorno”
(Giona 2) sulla terra asciutta. Di questo il Signore ne fa una figura stessa
della Sua morte e della risurrezione (Matteo 12:40).
Ma nel Vecchio Testamento la risurrezione è annunciata come
essendo la conseguenza necessaria della morte.
Il Salmo 16:10 ci dice che non conoscerà la corruzione della
morte e seguirà la vita: “… né
permetterai che il tuo santo subisca la decomposizione. Tu m’insegni la via
della vita”.
Nel Salmo 110:2 Egli è seduto alla desta di Dio dopo essere
stato perseguitato per farlo morire (Salmo 109:16).
Ebrei 2:9 Lo vede coronato di gloria e di onore dopo essere
stato fatto di poco inferiore agli angeli.
Tutto questo è vero del Signore, Colui che è morto e
risuscitato “per essere luce da
illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele” (Luca 2:32).