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venerdì 25 marzo 2016

25 Marzo

Astenetevi da ogni specie di male.
1 Tessalonicesi 5:22

Impegnatevi a cercare… la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore.
Ebrei 12:14

Chiamati alla santità

Che significato ha la parola “santità”? Nella Chiesa Cattolica è un titolo onorifico che spetta alle cariche religiose più elevate, oppure è il riconoscimento ufficiale attribuito a personaggi ritenuti meritevoli per una sorta di elevatezza spirituale o di potenza da essi raggiunta. Ma nel pensiero di Dio le cose stanno diversamente.
Nella Bibbia vediamo che la santità è il fatto di essere legati, per mezzo della fede, al Signore Gesù, di appartenergli da ora e per sempre, di essere impegnati ad imitare il Suo cammino. Questa santità si potrebbe definire “fondamentale”. Ogni vero credente è reso “santo” perché Dio lo ha ricevuto come figlio, gli ha fatto la grazia di appartenere alla Sua famiglia. Paolo inizia la sua prima Lettera ai Corinzi così: “Paolo… ai santificati in Cristo Gesù, chiamati santi con tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo”.
C’è poi la santità pratica che è il modo di vivere del credente che cerca in ogni modo di evitare il male per glorificare il suo Signore e dare nell’ambiente dove vive una testimonianza coerente.

La santità pratica, ottenuta mediante l’azione dello Spirito Santo, non esclude la responsabilità personale: io devo vegliare su me stesso (Matteo 5:28), sulle mie parole (Efesini 4:29) e impegnarmi a “custodire” il mio cuore (Proverbi 4:23). La santità che mi separa dal male mi rende più sensibile all’insegnamento della Parola di Dio. Essa mi libera dal potere del peccato e mi stimola a servire Dio e gli altri.