Seguici anche su Facebook!

Seguici anche su Facebook! Unisciti al Gruppo cliccando su:
https://www.facebook.com/groups/287768858057968/

mercoledì 30 marzo 2016

30 Marzo

Egli (Cristo) ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce.
1 Pietro 2:24

Una sofferenza unica

Il Signore ha sofferto da parte degli uomini; è stato deriso, frustato, inchiodato alla croce. Erano le sofferenze “per la sua giustizia”. Ma ha sofferto anche da parte di Dio che puniva su di Lui i nostri peccati e le nostre colpe di cui volontariamente si era caricato.
Durante le tre ore di tenebre, Gesù sulla croce è stato il perfetto “sacrificio per il peccato”, “una cosa santissima” per Dio, raffigurato dai sacrifici che offrivano gli Israeliti il cui sangue era portato fino nel luogo santissimo del tabernacolo. Il valore del sacrificio di Cristo è alla presenza di Dio per sempre (Ebrei 13:11-12, Levitico 6:8, 7:12, 16:15).
Il Signore Gesù si è reso responsabile dei nostri peccati, ma Lui era innocente e perfettamente giusto. “Egli non commise peccato, e sulla sua bocca non si è trovato inganno” (1 Pietro 2:22-24, Ebrei 9:28). Così, Dio “ha fatto diventare peccato per noi” Colui che “non aveva conosciuto peccato”, “affinché noi diventassimo giustizia di Dio in Lui” (2 Corinzi 5:21).
Oh, quanto Tu soffristi, Agnello crocifisso!
Con l’infinito sguardo scrutasti il cupo abisso,
e sopra l’infinito tuo cuore, in quel momento,
tutto gravò l’eterno nostro mortal tormento.
Il Suo amore è stato “forte come la morte... I suoi ardori sono ardori di fuoco, fiamma potente… i fiumi non potrebbero sommergerlo” (Cantico dei Cantici 8:6-7). Così noi possiamo proclamare: “A Lui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati col suo sangue, e che ha fatto di noi un regno e dei sacerdoti al suo Dio e Padre, a Lui siano la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.” (Apocalisse 1:5-6).

(tratto da “Ecco l’Uomo!” Edizioni Il Messaggero Cristiano))

Nessun commento:

Posta un commento