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lunedì 7 marzo 2016

7 Marzo

Quelli che hanno creduto in Dio abbiano cura di dedicarsi a opere buone. Queste cose sono buone e utili agli uomini.
Tito 3:8

Fede, testimonianza, servizio

Il Signore Gesù, nel capitolo 7 del Vangelo di Giovanni, si presenta come la sorgente del fiume dell’acqua della vita. Chiunque crede in Lui è chiamato a lasciar scorrere le acque benefiche, di cui è il “canale”, a favore di quelli che gli stanno intorno; e più seminerà liberalmente più riceverà liberalmente; com’è scritto: “C’è chi offre liberalmente e diventa più ricco, e c’è chi risparmia più del giusto e non fa che impoverire” (Proverbi 11:24).
Il credente è posto in una posizione di dolce privilegio e, nello stesso tempo, di solenne responsabilità; è chiamato ad essere il testimone costante della grazia di Colui in cui crede e a manifestare questa grazia in ogni suo atto e in ogni sua parola. Più si nutrirà di Cristo, col cuore rivolto a Lui e occupato della Sua persona adorabile, più la sua vita renderà una testimonianza vera, e non equivoca, alla grazia che gli è stata rivelata.

La fede è la potenza del servizio e la potenza della testimonianza. Se non vivo “nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me” (Galati 2:20), come scrive Paolo, non sarò né un servitore utile né un testimone fedele. Potrò fare molte cose, ma senza servire Cristo; potrò parlare molto, ma senza rendere testimonianza a Cristo; potrò dimostrare molta pietà e molta devozione, ma il mio servizio non sarà né vero, né spirituale.