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mercoledì 23 marzo 2016

23 Marzo

“Beato l’uomo… il cui diletto è nella legge del SIGNORE e su quella legge medita giorno e notte… Tutto quello che fa prospererà”.
Salmo 1:1-3

La ruminazione

Secondo la Legge data anticamente al popolo d’Israele per mezzo di Mosè, c’era una distinzione da fare fra gli animali: i “puri” erano quelli che si potevano mangiare e offrire a Dio, gli “impuri” erano assolutamente da evitare (Levitico 11:2-23). Fra le caratteristiche che rendevano puri i mammiferi erbivori (v. 6), la ruminazione era la più importante. La ruminazione è come una seconda digestione, un ripassare alimenti già utilizzati per trarne ulteriore nutrimento.
È quello che noi dobbiamo fare con la Parola di Dio: “mangiarla”, e assimilarla, come ha fatto il profeta Geremia che dice: “Appena ho trovato le tue parole, io le ho divorate; e le tue parole sono state la mia gioia, la delizia del mio cuore” (15:16); e poi meditarla, ritornarci su, approfondirne gli aspetti che possono essere passati inosservati, per trarre da essa il maggiore vantaggio possibile. Questo aiuta anche a memorizzare i testi biblici, il che ha la sua importanza sia per noi stessi sia quando parliamo ad altri del Signore. Se poi verranno momenti tristi, come la malattia o il lutto, quello che avremo immagazzinato della Parola di Dio sarà in noi una sorgente incredibile di serenità e di forza.

Questo mi è di conforto nell’afflizione, che la tua Parola mi fa vivere” (Salmo 119:50)