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sabato 19 marzo 2016

19 Marzo

Come figli ubbidienti, non conformatevi alle passioni del tempo passato, quando eravate nell’ignoranza; ma come Colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta.
1 Pietro 1:14-15

Separiamoci dal male!

“Voi siete figli per il SIGNORE vostro Dio”, è scritto in Deuteronomio 14:1 riguardo agli Ebrei del tempo di Mosè. L'appartenenza di quel popolo a Dio non era solo una questione di elezione, di scelta; c’era un legame profondo, molto stretto, come quello che unisce un padre al proprio figlio; ma il mantenimento di quel legame era condizionato all’ubbidienza.
Anche noi credenti cristiani siamo legati a Dio da un rapporto di figliolanza: siamo stati fatti “partecipi della natura divina” (2 Pietro 1:4), siamo “nati da Dio” (Giovanni 1:13), siamo tutti “figli di Dio per la fede in Cristo Gesù” (Galati 3:26). È un rapporto benedetto che implica grandissimi privilegi e che, ovviamente, comporta anche delle responsabilità. Prime fra tutte la “santificazione” personale e la “consacrazione”, vale a dire il separarsi dal male e darsi a Dio per servirlo, poiché è giusto che Egli possa, attraverso i suoi figli, portare a compimento la sua opera e i suoi progetti per la salvezza di molti.

Israele non doveva, per nessuna ragione, imitare le usanze abominevoli dei popoli pagani, perché era un popolo “santo”, separato per Dio. A loro Dio diceva: “Santificatevi, dunque, e siate santi, perché io sono santo” (Levitico 20:26). E a noi, che crediamo al Signore Gesù, sono ripetute le stesse parole: “Siate santi, perché io sono santo” (1 Pietro 1:16).