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lunedì 16 maggio 2016

16 Maggio

(Gesù disse:) “Tornerò e vi accoglierò presso di me”.
Giovanni 14:3

Preferiamo partire dal corpo e abitare con il Signore.
2 Corinzi 5:8

Essere con Cristo

Un cristiano colpito e indebolito da una grave malattia andò dal medico. Stupito dalla calma e dalla fiducia del suo paziente, il medico ricevette questa bella testimonianza della fede di quell’uomo: “Per me, in pratica, ci sono tre possibilità. La prima, è che il mio Signore venga a prendermi: allora insieme a tutti i credenti partirei per il cielo secondo la Sua promessa (1 Tessalonicesi 4:13-18). La seconda, è che Dio mi conceda una remissione della malattia e così mi lasci ancora qualche giorno sulla terra, insieme alla mia famiglia. Infine la terza, che affronto senza timore, è di ‘addormentarmi in Cristo’; la morte non può trattenermi, io vado con Cristo”.
Come questo cristiano affermava, i credenti non aspettano la morte, ma piuttosto  la venuta del loro Salvatore. Un giorno forse vicino, essa avverrà, secondo la parola di Gesù: “Tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi” (Giovanni 14:3). Questa promessa è valida per tutti coloro che Egli ha riscattato, cioè tutti quelli che hanno confessato i loro peccati a Dio e hanno accettato la sua grazia. Ma se il cristiano deve affrontare la morte, essa non sarà altro che un passaggio che lo introdurrà presso a Gesù.
Cari amici, forse attraversate una brutta malattia e la vostra prospettiva di guarigione è umanamente minima; ebbene, ascoltate la voce di Dio: “Non temere, perché io ti ho riscattato, io ti ho chiamato per nome, tu sei mio” (Isaia 43:1).