Così
parla il SIGNORE: “Una donna può forse dimenticare il bimbo che
allatta, smettere di avere pietà…? Anche se le madri dimenticassero, non io
dimenticherò te”.
Isaia 49:15
Come un
uomo consolato da sua madre così io consolerò voi.
Isaia 66:13
“È colpa di…”
Al
tempo del re Acaz, un re empio e omicida, il popolo d’Israele aveva abbandonato
Dio e i suoi comandamenti. Dio permise allora una carestia, annunciata da
Eliseo, Suo profeta. La città di Samaria è assediata e c’è una fame terribile.
Quando viene a sapere che certe madri mangiavano i loro figli, quel re corrotto
si straccia le vesti in segno di costernazione, ma, invece che a se stesso,
attribuisce la colpa a Eliseo, il rappresentante di Dio (2 Re 6:24-33).
Anche
oggi, quando si parla della sofferenza dei bambini, chi viene accusato
immediatamente? Dio! Persino gli uomini più duri si commuovono di fronte alla
sofferenza dei bambini. E anche se non si curano di Dio o addirittura credono
che non esista, la loro conclusione è una: la colpa è di Dio! Così si accusa
Dio, ci si ribella, Lo si giudica. Se vede le nostre sofferenze e tace, è segno
che è indifferente e insensibile. Per quale motivo rivolgersi a Lui?
La
sofferenza che c’è nel mondo è dovuta al peccato, e il più delle volte è
conseguenza diretta della violenza, dell’egoismo, dell’indifferenza degli
uomini. “Tutto il mondo giace sotto il potere del maligno” (1 Giovanni 5:19). Ma
il silenzio di Dio non è indifferenza. Colui che ha messo l’amore
materno nel cuore di una donna, come potrebbe essere duro e insensibile? E noi,
sue creature, saremmo forse migliori e più sensibili di Colui che ci ha fatti?
No, Dio
non è indifferente alle nostre sofferenze. Il grande amore che ha per noi ce
l’ha mostrato quando Suo Figlio è stato crocifisso per dare, a chi crede in Lui,
un’eternità di riposo e di gioia (Romani 5:8). “Egli è il vero Dio e la vita
eterna” (1 Giovanni 5:20).