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martedì 3 maggio 2016

3 Maggio

Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi. Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo.
1 Corinzi 6:19-20

2. Il nostro corpo. Un oggetto?

La parola “corpo” designa in linea generale qualsiasi oggetto fatto di materia, percepibile al tatto e alla vista. Ma per il corpo umano questa definizione non è sufficiente, perché il corpo partecipa a tutte le nostre azioni e ai nostri sentimenti, vive le vicende e le emozioni della nostra vita, dalla nascita alla morte. La mia storia, i miei desideri, le mie speranze e le mie aspettative, le mie delusioni, le mie vittorie e le mie ferite lasciano tutti un segno nel mio corpo. Il mio corpo manifesta il mio essere profondo, è un mezzo per essere presente fra gli altri, ci permette di essere visti, ascoltati, toccati. La Bibbia dice che Dio ha soffiato in esso “un alito vitale” e l’uomo è diventato “un’anima vivente” (Genesi 2:7). Chi riduce il corpo – il proprio o quello degli altri – ad un oggetto, si espone a desideri impuri e a comportamenti corrotti: se non si rispettano l’anima e lo spirito che sono legati al corpo, non si rispetta la persona umana nella sua unicità, la sua intimità e la sua dimensione spirituale. Invece, considerare il corpo come facente parte integrante della persona è un richiamo a vivere delle relazioni autentiche, in cui ognuno si volge verso l’altro come qualcuno a cui è dovuto il rispetto. Ciò è vero in tutte le nostre relazioni, coi bambini, come con le persone anziane, nelle relazioni di amicizia come nelle relazioni coniugali.

Il corpo del cristiano è il tempio dello Spirito di Dio, e ciò gli conferisce un significato e un valore particolare. Comprendere queste cose per mezzo della fede ha un impatto molto forte sulla vita, ed è l’impulso per essere liberati dal male e compiere il bene.