È per
grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il
dono di Dio.
Efesini 2:8
Il
sangue di Gesù Cristo, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.
1 Giovanni 1:7
“Aiutati che il ciel t’aiuta”
Talvolta
si dice così a chi sta attraversando un periodo difficile. Si cerca di
incitarlo in questo modo a non lasciarsi
andare allo scoraggiamento o alla pigrizia, ma al contrario a impegnarsi per
uscirne. E in certe situazioni questo è giusto. La fine della frase indica che,
se facciamo la nostra parte, Dio farà il resto e interverrà in nostro favore.
Ma
questo proverbio popolare non deve dare l’impressione che l’uomo sia capace di
fare qualcosa per ottenere la clemenza di Dio o il Suo perdono, e che siano
necessarie delle nostre opere per guadagnarsi la vita eterna. La Bibbia dice il contrario;
essa afferma con chiarezza che l’uomo non può fare proprio nulla per la propria
salvezza eterna, e che tutti gli uomini sono “morti nei peccati” (Efesini 2:5). Come potrebbero,
dei morti, fare qualcosa?
La
nostra situazione sarebbe disperata se Dio non avesse trovato una soluzione che
non richiede alcuna partecipazione da parte dell’uomo, se non la fede.
Egli non si aspetta niente da noi, se non che riconosciamo la nostra incapacità
e ci affidiamo completamente alla Sua grazia. Gli errori e i peccati che ci
impedivano di avvicinarci a Dio sono stati espiati da Gesù Cristo, suo Figlio. Lui
ha pagato per noi. Chi accetta il valore del Suo sacrificio ha la certezza di ottenere
il favore di Dio.
Che
gioia quando comprendiamo che “senza fede è impossibile piacergli” (Ebrei
11:6), ma che per mezzo della fede abbiamo accesso alla grazia di Dio (Romani
5:2)! Le buone opere, poi, devono seguire la fede; sono una prova che essa è
reale, una testimonianza alla santità e all’amore di Dio, un modo per dargli
gloria. “Quello che vale è la fede che opera per mezzo dell’amore” (Galati
5:6).