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venerdì 15 settembre 2017

15 settembre

Io sono solo e afflitto.
Salmo 25:16

Qualora mio padre e mia madre m’abbandonino, l’Eterno mi accoglierà.
Salmo 27:10

Solitudine

Abbiamo letto su un quotidiano del luglio 2003: “Al tempo di internet e del telefono cellulare, c’è ancora molta solitudine. Meno frequente nei giovani, essa colpisce particolarmente le persone anziane”. L’autore identificava delle possibili cause, tra le quali quella di avere interessi diversi dalle altre persone. Invecchiando si è spesso sopraffatti dai rapidi cambiamenti della società, tanto da non riuscire più a interessarsi dei problemi dei più giovani.
Quando era sulla terra, anche il Signore Gesù era solo. Egli perseguiva gli interessi di Dio, suo Padre, in mezzo ad un popolo indifferente e anche ostile; ed è stato incompreso da tutti, persino dai suoi discepoli. Pur provando questa solitudine morale, il Signore ha continuato la sua opera d’amore senza scoraggiarsi, e senza rimproverare quelli che l’accompagnavano ma non lo capivano. Il Signore li aveva avvertiti dicendo: “L’ora viene, anzi è venuta che… mi lascerete solo”, ma aveva un segreto: “Io non sono solo, perché il Padre è con me” (Giovanni 16:32). Alla fine, sulla croce, è stato persino abbandonato dal suo Dio, e ha subito il giudizio da noi meritato a causa dei nostri peccati.

Gesù ora si presenta come Salvatore e desidera entrare nella vostra solitudine. Meglio di chiunque altro, può capire che cosa significhi essere solo e abbandonato. Cercate la sua compagnia. Egli desidera far scomparire la vostra solitudine con la sua presenza, nella comunione con Lui per mezzo della preghiera e della lettura della sua Parola.