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sabato 30 settembre 2017

30 settembre

Come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati resi peccatori, così anche per l’ubbidienza di uno solo (Gesù), i molti saranno costituiti giusti.
Romani 5:19

Una brutta pellicola

La Lettera ai Romani tratta il grande argomento della giustizia di Dio. Questo testo ci fa vedere qual è il nostro tragico stato morale davanti a Dio, e poi in che modo Dio stesso se ne è occupato.
Nella prima parte (capitoli 1 a 5 v. 11), l’apostolo Paolo ci dice come Dio ha cancellato i nostri peccati, le nostre cattive azioni, e ci ha resi giusti per mezzo dell’opera di Cristo, accettata per fede. Ma poiché il credente scopre di avere ancora in sé il “peccato”, la natura che ha prodotto questi atti e che non può che produrre dei cattivi frutti, dal capitolo 5 v. 12 al capitolo 8, Paolo ci mostra come Dio ce ne libera, condannando non solo gli atti, ma anche la cattiva volontà che li ha fatti nascere, il “vecchio uomo” (6:6), ereditato da Adamo.
Supponiamo che, leggendo questo calendario, vi troviate un grave errore di stampa. Poiché tutte le copie derivano dalla stessa pellicola, questo malaugurato refuso si ritrova inevitabilmente sulle migliaia di esemplari dell’edizione. Per avere un testo senza errore, il tipografo dovrebbe procedere a una nuova ristampa, partendo da un’altra pellicola.

Il primo Adamo è come quella brutta pellicola. Può solo generare degli esseri moralmente identici a se stesso. Dio non ha tentato di migliorare la razza umana; crea nel credente un nuovo uomo, in Cristo, che ha dato la sua vita perché noi fossimo moralmente simili a Lui.