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lunedì 25 settembre 2017

25 settembre

Porgi l’orecchio a questo, Giobbe; fermati e considera le meraviglie di Dio! Sai tu come Dio le diriga? Puoi tu, come lui, distendere i cieli e farli solidi come uno specchio di metallo?
Giobbe 37: 14,15,18

Egli… sospende la terra sul nulla.
Giobbe 26:7

Meccanica celeste

Gli astri ubbidiscono a leggi molto precise e complesse. La regolarità dei loro movimenti è una delle grandi meraviglie del creato. Percorrendo regolarmente le loro orbite, i corpi celesti testimoniano la potenza e la fedeltà di Dio che mantiene le condizioni favorevoli alla continuazione della vita sulla terra. Dio disse: “Vi siano delle luci nella distesa dei cieli per separare il giorno dalla notte; siano dei segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni” (Genesi 1:14).
Lo studio delle leggi della gravità fatto da Newton era fondato sulla sua fede in un Dio che mantiene l’ordine in tutto il creato con una sapienza infinita. Quando lo scienziato comunicò il risultato dei suoi lavori all’amico Halley (che diede il nome alla celebre cometa), sapeva che lui avrebbe potuto utilizzare quelle leggi per calcolare le orbite dei corpi celesti. Aveva la certezza che Dio dimostra la sua fedeltà anche nel modo di far muovere gli astri.

L’uomo respinge il suo Creatore, ma Egli non si lascia mettere in discussione dalla sua creatura: “Così parla l’Eterno che ha creato i cieli, il Dio che ha formato la terra…: “Io sono l’Eterno e non ce n’è alcun altro…Fuori di me non c’è altro Dio, Dio giusto, e non c’è Salvatore fuori di me”” (Isaia 45:18, 21).