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sabato 23 settembre 2017

23 settembre

Beati i poveri ( gli umili) in spirito, perché di loro è il regno dei cieli.
Matteo 5:3

Chiunque non avrà ricevuto il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà affatto.
Marco 10:15

“Beati i poveri in spirito”

Qual è il senso di questa frase del Signore? A volte si vuole far intendere, con una punta d’ironia, che i “poveri in spirito” sono le persone dall’intelligenza limitata. Incoscienti dei pericoli e delle difficoltà, sarebbero più tranquilli e più felici. A volte si aggiunge che occorre molta ignoranza per avere la fede, e che questa si trova appunto nei poveri in spirito.
Ma non si tratta di questo. Gli umili in spirito possono essere molto intelligenti, ma sentono la limitatezza delle loro conoscenze. Non hanno la pretesa di discutere con Dio. Riconoscendo i loro limiti, non si fidano delle proprie capacità per capire la verità. Davanti alla profondità di quello che Dio rivela nella Bibbia, accettano semplicemente ciò che Lui dice, con umile sottomissione.
Nel secondo versetto, Gesù espone un concetto molto simile: l’unico mezzo per avvicinarsi a Dio è fare come un bambino, che crede senza contestare ciò che gli dicono i genitori perché non ha le facoltà per comprendere tutto, e soprattutto perché si fida di loro.

Cerchiamo anche noi di essere umili in spirito, senza pretese, desiderosi di afferrare per fede quello che Dio vuole rivelarci: l’accesso al “regno dei cieli”. Quell’ambito spirituale in cui Gesù Cristo è il Salvatore e il Signore non è aperto agli orgogliosi e ai beffardi.