I capi dei sacerdoti con gli
scribi e gli anziani, beffandosi, dicevano: “Ha salvato altri e non può salvare
se stesso! Se lui è il re d’Israele, scenda ora giù dalla croce e noi crederemo
in lui.”
Matteo
27:41-42
Non aver dunque vergogna della
testimonianza del nostro Signore…; ma soffri anche tu per il vangelo, sorretto
dalla potenza di Dio.
2 Timoteo
1:8
Quelli
che passavano di là…
Quando Gesù è stato crocifisso,
molte persone sono passate davanti alla croce, indifferenti. Altre l’hanno
insultato, senza compassione per le sue sofferenze. I capi religiosi, che
avrebbero dovuto dare esempio di misericordia, hanno fatto ancora peggio: lo
hanno schernito.
Tuttavia, c’è stato un uomo che,
solo contro tutti, ha preso le difese di Gesù. Chi era quell’uomo coraggioso?
Un potente? Una persona ragguardevole? No, era un brigante, condannato a morte.
E, proprio mentre anche lui era crocifisso, ha difeso Gesù. All’inizio, come
gli altri, lo ingiuriava, ma poi è avvenuto un cambiamento profondo in lui: si
riconosce colpevole e si rende conto che Gesù era giusto, che era il Messia
promesso. Allora si rivolge al Signore: “Gesù, ricordati di me quando entrerai
nel tuo regno!” E Gesù gli risponde: “Io ti dico in verità che oggi tu sarai
con me in paradiso” (Luca 23:32-43). L’unico Giusto può dare questa risposta
stupefacente a un peccatore perché è Lui che ha sopportato il castigo dei
nostri peccati (1 Pietro 2:24).
Ma bisogna credergli.
L’atteggiamento di quel malfattore ci è di esempio. Molti si fanno beffe quando
si parla loro di Gesù. Ancora più numerosi sono coloro che si mostrano
indifferenti. Ma quello che conta per Dio non è ciò che pensa la gente,
ma è la mia personale risposta all’amore del Salvatore che ha dato la
sua vita per tutti quelli che credono in lui.