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sabato 16 settembre 2017

16 settembre

I capi dei sacerdoti con gli scribi e gli anziani, beffandosi, dicevano: “Ha salvato altri e non può salvare se stesso! Se lui è il re d’Israele, scenda ora giù dalla croce e noi crederemo in lui.”
Matteo 27:41-42

Non aver dunque vergogna della testimonianza del nostro Signore…; ma soffri anche tu per il vangelo, sorretto dalla potenza di Dio.
2 Timoteo 1:8

Quelli che passavano di là…

Quando Gesù è stato crocifisso, molte persone sono passate davanti alla croce, indifferenti. Altre l’hanno insultato, senza compassione per le sue sofferenze. I capi religiosi, che avrebbero dovuto dare esempio di misericordia, hanno fatto ancora peggio: lo hanno schernito.
Tuttavia, c’è stato un uomo che, solo contro tutti, ha preso le difese di Gesù. Chi era quell’uomo coraggioso? Un potente? Una persona ragguardevole? No, era un brigante, condannato a morte. E, proprio mentre anche lui era crocifisso, ha difeso Gesù. All’inizio, come gli altri, lo ingiuriava, ma poi è avvenuto un cambiamento profondo in lui: si riconosce colpevole e si rende conto che Gesù era giusto, che era il Messia promesso. Allora si rivolge al Signore: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!” E Gesù gli risponde: “Io ti dico in verità che oggi tu sarai con me in paradiso” (Luca 23:32-43). L’unico Giusto può dare questa risposta stupefacente a un peccatore perché è Lui che ha sopportato il castigo dei nostri peccati (1 Pietro 2:24).

Ma bisogna credergli. L’atteggiamento di quel malfattore ci è di esempio. Molti si fanno beffe quando si parla loro di Gesù. Ancora più numerosi sono coloro che si mostrano indifferenti. Ma quello che conta per Dio non è ciò che pensa la gente, ma è la mia personale risposta all’amore del Salvatore che ha dato la sua vita per tutti quelli che credono in lui.