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domenica 24 settembre 2017

24 settembre

Considerate perciò colui che ha sopportato una simile ostilità contro la sua persona da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate perdendovi d’animo.
Ebrei 12:3

Ai credenti scoraggiati

Dopo la nostra conversione, ci siamo incamminati, pieni di ardore, per la via del cielo. Abbiamo conosciuto Gesù come Salvatore e abbiamo cantato con riconoscenza il canto della liberazione. Abbiamo detto con gioia: “Ho la pace nel cuore per il sangue della croce, godo del favore di Dio, posso essere più che vincitore…” Poi sono sopraggiunte le prove. Afflizioni, malattie, difficoltà economiche, lutti. E Satana insinua: “Potrebbe Dio permettere questo se tu fossi veramente un suo figlio?” E la fede vacilla.
Quando poi constatiamo le debolezze della nostra “carne” che talvolta ci trascina nel peccato, pensiamo: “Io non sono quello che dovrei essere…”, e ci scoraggiamo.
C’è poi l’ostilità degli uomini peccatori, come dice il versetto di oggi, e del mondo, che non depone mai le armi contro Dio e i suoi figli. A volte esso manifesta un’opposizione aperta, forse con la persecuzione, altre volte col disprezzo, a cui siamo così sensibili. È difficile sopportare il disprezzo quando è ingiustificato. Dobbiamo lottare su molti fronti, e spesso ci sentiamo stanchi.

Cari amici credenti, vi è un segreto per non sentirsi stanchi e scoraggiati. Consideriamo il Signore Gesù sofferente sulla terra, Gesù glorificato nel cielo, Lui che, senza peccato, ha conosciuto molto più di noi il dolore di essere in un mondo di peccato. Ora intercede per noi, e ci libera.