Considerate perciò colui che ha
sopportato una simile ostilità contro la sua persona da parte dei peccatori,
affinché non vi stanchiate perdendovi d’animo.
Ebrei
12:3
Ai
credenti scoraggiati
Dopo la nostra conversione, ci
siamo incamminati, pieni di ardore, per la via del cielo. Abbiamo conosciuto
Gesù come Salvatore e abbiamo cantato con riconoscenza il canto della
liberazione. Abbiamo detto con gioia: “Ho la pace nel cuore per il sangue della
croce, godo del favore di Dio, posso essere più che vincitore…” Poi sono
sopraggiunte le prove. Afflizioni, malattie, difficoltà economiche, lutti. E
Satana insinua: “Potrebbe Dio permettere questo se tu fossi veramente un suo
figlio?” E la fede vacilla.
Quando poi constatiamo le
debolezze della nostra “carne” che talvolta ci trascina nel peccato, pensiamo: “Io
non sono quello che dovrei essere…”, e ci scoraggiamo.
C’è poi l’ostilità degli uomini
peccatori, come dice il versetto di oggi, e del mondo, che non depone mai le
armi contro Dio e i suoi figli. A volte esso manifesta un’opposizione aperta,
forse con la persecuzione, altre volte col disprezzo, a cui siamo così
sensibili. È difficile sopportare il disprezzo quando è ingiustificato.
Dobbiamo lottare su molti fronti, e spesso ci sentiamo stanchi.
Cari amici credenti, vi è un
segreto per non sentirsi stanchi e scoraggiati. Consideriamo il Signore Gesù
sofferente sulla terra, Gesù glorificato nel cielo, Lui che, senza
peccato, ha conosciuto molto più di noi il dolore di essere in un mondo di
peccato. Ora intercede per noi, e ci libera.