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lunedì 2 aprile 2018

2 aprile


È per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi, è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti.
Efesini 2:8-9

A chi non opera ma crede in colui che giustifica l’empio, la sua fede è messa in conto come giustizia.
Romani 4:5

Salvati o perduti?

Una questione fondamentale è quella della nostra condizione davanti a Dio. Come potrebbero degli esseri colpevoli e limitati come noi placare un Dio offeso dai nostri peccati ed entrare nel suo favore? Impossibile! La parola “Vangelo” significa “buona notizia”, e non è a caso: infatti, la notizia è che Dio fa grazia, che offre gratuitamente la riconciliazione.
Dio è colui che ama e che dona, senza chiedere nulla in cambio. La grazia, per definizione, è un atto gratuito. Voler fare qualcosa noi per essere salvati equivale a vivere con la continua consapevolezza di non aver mai fatto abbastanza, e rinchiudersi nell’osservanza di una serie di regole credendo che esse siano una fonte di salvezza. In questo modo si negherebbe il Vangelo della grazia e l’onnipotenza dell’amore del Dio Salvatore.
Tuttavia Dio mi ama e vi ama! Egli ha dimostrato che siamo peccatori e dice: “Non c’è nessun giusto, neppure uno… tutti hanno peccato” (Romani 3: 10,23). Ma il suo amore ha brillato alla croce, quando ha fatto cadere sul suo Figlio il castigo che tutte le mie azioni malvagie meritavano. È solo il prezzo pagato da Gesù Cristo che permette a Dio di farmi grazia. Egli mi salva per pura grazia!
Cessate anche voi di contare sulle vostre buone opere per essere salvati, e non dubitate più dell’amore di Dio per voi. Credete semplicemente che il suo sacrificio è stato pienamente sufficiente per darvi la vita, da ora e per sempre. Le buone opere seguiranno, a testimoniare che amate il Signore e desiderate seguirlo.