Gesù,
guardatolo, l’amò.
Marco 10:21
Il
Signore guardò Pietro; e Pietro pianse amaramente.
Luca 22: 61, 62
Uno sguardo che parla
2
Marzo 1996 – ore 15. Una pagina di diario.
«Sono
solo, disperato, sento che la mia vita non ha senso. Ho appena finito di
litigare, ancora volta, con la mia ragazza, e mi ribello a questa vita e alle sue
sofferenze.
Sono
al lavoro e mi informano che qualcuno vuole vedermi.
È
Andrea, mio fratello, che si è convertito da poco a Gesù Cristo. Anch’io avevo
ascoltato il Vangelo, ma sono sempre stato incredulo.
Ho
bisogno di parlare, e non esito a dire ad Andrea ciò che ho sul cuore. Egli mi
ascolta, e mi guarda. Uno sguardo pieno di compassione e di speranza. Spero che
mi dica qualcosa, una parola di conforto, ma lui non dice nulla, e mi guarda
sempre con quella stessa espressione così carica di significato. Un’espressione
che non mi sembra sua, ma del suo Salvatore.
Poi,
mi dice che deve andare. Non lo trattengo, ma avrei tanto desiderato che
restasse ancora un po’. Mi ritrovo solo, con in mente il suo sguardo che mi
invita a volgermi a Gesù.
Ore
18 – Toccato dalla grazia di Dio, sono in ginocchio; confesso i miei peccati e ricevo nel cuore Gesù come mio Salvatore
e mio Signore.»
A veder, Gesù, il pianto nei tuoi occhi,
a veder, Gesù, lo sguardo tuo d’amor
che perdonava intorno a Te migliaia d’uomini…
in cambio,
o Signor, ricevi il mio amor.