“Io
prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io ti ho posto
davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la
vita, affinché tu viva”.
Deuteronomio 30:19
Chi
crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non
vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.
Giovanni 3:36
La ripartizione dell’umanità
Il
mondo appare come un mosaico variegato di nazioni, popoli e culture, molto
diversi gli uni dagli altri. Ma in realtà, nella prospettiva dell’eternità, vi
sono solo due gruppi di persone: quelle che confidano in Dio perché si
riconoscono colpevoli davanti a lui, e gli altri.
Per
i primi, la Parola di Dio, la Bibbia, reca un felice messaggio: la morte di Gesù Cristo cancella i loro
peccati. Essi diventano allora giusti, puri, “bianchi come la neve” (Isaia
1:18).
Per
l’altro gruppo, coloro che rifiutano Dio e il suo perdono o che pensano di
risolvere da soli il problema della propria colpevolezza, la Bibbia dichiara
che l’ira divina rimane su di loro.
Questi
due gruppi camminano fianco a fianco sulla terra, e talvolta risulta difficile
distinguerli perché i credenti non sempre mostrano la fede che possiedono. Ma
una cosa resta ferma: gli uomini che muoiono con la fede vanno in cielo con
Gesù, e a loro è assicurata un’eternità di felicità. Invece quelli che muoiono
nell’incredulità dopo essere vissuti lontani da Dio, resteranno lontani da lui,
per sempre!
Il
messaggio di Dio è preciso, offre una grazia meravigliosa, ma è necessario
accettarlo. Tu credi o non credi in Gesù, il Signore, che Dio ha risuscitato
dai morti? (Romani 10:9). Dove passerai l’eternità? Solo a pronunciarla, questa
parola è spaventosa… a meno che tu abbia regolato con Dio la questione dei tuoi
peccati. Ecco perché “vi supplichiamo nel nome di Cristo: siate riconciliati
con Dio” (2 Corinzi 5:20).