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sabato 28 aprile 2018

28 aprile


“Io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, affinché tu viva”.
Deuteronomio 30:19

Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.
Giovanni 3:36
La ripartizione dell’umanità

Il mondo appare come un mosaico variegato di nazioni, popoli e culture, molto diversi gli uni dagli altri. Ma in realtà, nella prospettiva dell’eternità, vi sono solo due gruppi di persone: quelle che confidano in Dio perché si riconoscono colpevoli davanti a lui, e gli altri.
Per i primi, la Parola di Dio, la Bibbia, reca un felice messaggio: la morte di Gesù Cristo cancella i loro peccati. Essi diventano allora giusti, puri, “bianchi come la neve” (Isaia 1:18).
Per l’altro gruppo, coloro che rifiutano Dio e il suo perdono o che pensano di risolvere da soli il problema della propria colpevolezza, la Bibbia dichiara che l’ira divina rimane su di loro.
Questi due gruppi camminano fianco a fianco sulla terra, e talvolta risulta difficile distinguerli perché i credenti non sempre mostrano la fede che possiedono. Ma una cosa resta ferma: gli uomini che muoiono con la fede vanno in cielo con Gesù, e a loro è assicurata un’eternità di felicità. Invece quelli che muoiono nell’incredulità dopo essere vissuti lontani da Dio, resteranno lontani da lui, per sempre!
Il messaggio di Dio è preciso, offre una grazia meravigliosa, ma è necessario accettarlo. Tu credi o non credi in Gesù, il Signore, che Dio ha risuscitato dai morti? (Romani 10:9). Dove passerai l’eternità? Solo a pronunciarla, questa parola è spaventosa… a meno che tu abbia regolato con Dio la questione dei tuoi peccati. Ecco perché “vi supplichiamo nel nome di Cristo: siate riconciliati con Dio” (2 Corinzi 5:20).