“Quando peccheranno contro di te… e ti sarai sdegnato contro di loro… se tornano a te con tutto il cuore e con tutta l’anima… esaudisci dal cielo… le loro preghiere e le loro suppliche… Perdona al tuo popolo”.
1 Re 8:46-50
Dopo 37 anni di prigione
La fine del libro dei Re ci riferisce la triste storia del re Ioiachin (610 anni prima di Cristo). Diventato re a diciotto anni, regnò soltanto tre mesi, e la Scrittura dice di lui: “Egli fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE” (2 Re 24:8-9). Il re di Babilonia, Nabucodonosor, assediò Gerusalemme e deportò il re insieme ad altri diecimila prigionieri. Ioiachin trascorrerà ben 37 anni in prigione. Finalmente, un altro re di Babilonia lo fece uscire, gli parlò benevolmente e poi lo ammise alla tavola reale (2 Re 25:27-29). Che destino incredibile per quel re vissuto prigioniero per quasi tutta la vita!
Questo racconto illustra la grazia di Dio che può ogni cosa, anche quando tutto sembra perduto. È un’immagine della grazia divina che Cristo ha portato agli uomini quand’è venuto sulla terra, adempiendo le parole del profeta Isaia: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri, mi ha inviato per annunziare la liberazione ai prigionieri, e il recupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà gli oppressi” (Luca 4:18).
Questo è un incoraggiamento per quelli che sono in prigione, colpevoli o innocenti. Questa promessa della grazia di Dio, ciascuno la può ricevere, senza alcun merito, qualunque sia il suo passato nella lontananza da Dio e il tempo trascorso dietro alle sbarre.
Se tu sei di quelli, basta che tu riconosca sinceramente i tuoi peccati davanti a Lui e creda nel sacrificio di Cristo. Allora troverai la pace e la vera libertà per la tua anima, e realizzerai la comunione col tuo Salvatore. Questa sarà la tua vera liberazione!