La nostra momentanea, leggera afflizione ci
produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, mentre abbiamo
lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono;
poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono
sono eterne.
2 Corinzi 4:17-18
Anche l’inverno ha le sue bellezze
Che meraviglia questa mattina! Ieri sera
c’era una nebbia fitta, ed ora ecco un bel cielo senza nubi, un sole splendente
e tutti gli alberi rivestiti di una spessa bianchissima brina. Che quadro
magnifico! Eppure la brina non è altro che freddo e umidità; quegli alberi
spogli di solito non sono attraenti, ma sotto la luce del sole offrono uno
spettacolo fiabesco.
Amici credenti, cos’è che produce il freddo
nella nostra vita? La solitudine, la malattia, l’insuccesso, l’incomprensione,
la sofferenza? E cosa fare in questi momenti difficili? Se mediante la fede cerchiamo il Signore, vedremo la nostra vita
illuminata dalla Sua presenza radiosa. Abbiamo tutti conosciuto dei credenti
che, nella prova, hanno mostrato calma, coraggio, fiducia, speranza. La loro
vita era come uno specchio della bellezza di Cristo.
“La nostra momentanea, leggera afflizione –
scriveva l’apostolo Paolo – ci produce un peso eterno
di gloria”. La prova può essere fisica o morale, ma è definita momentanea e
leggera, in confronto alla gloria che ci è destinata nell’eternità. Parole
stupefacenti, ma che vanno ben comprese: non sono la prova e la sofferenza in
se stesse ad avere del valore, ma ciò che Dio da esse ricava nella nostra vita.
Guardiamoci indietro. In quelle penose situazioni Dio ci ha sostenuti,
accompagnati, consolati e formati, affinché fossimo “a lode della gloria della
sua grazia” (Efesini 1:6). Quanta riconoscenza gli dobbiamo, e quanto amore!