Crocifissero lui e i malfattori, uno a
destra e l’altro a sinistra.
Uno dei
malfattori appesi lo ingiuriava… Ma l’altro... diceva a Gesù: “Signore,
ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”. E Gesù gli disse: “Io ti dico
in verità, oggi tu sarai con me in paradiso”.
Luca 23:33, 39-43
I due malfattori
crocifissi
A Gerusalemme, tre condannati sono diretti
verso il Golgota per subire l’infamante e terribile supplizio della
crocifissione. Ognuno porta la propria croce. Due sono malfattori. Il terzo,
Gesù, pur essendo stato riconosciuto innocente, è stato condannato dal
procuratore romano per compiacere alla folla.
I due malfattori vengono crocifissi ai lati
del Signore. Incredibilmente, sentono che chiede a Dio, Suo Padre, la grazia
per i nemici: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno” (Luca
23:34). I passanti, i capi religiosi e i due malfattori si fanno beffe di Lui e
lo insultano.
Ma mentre uno dei malfattori continua a
ingiuriarlo, l’altro smette. Osserva quel condannato straordinario e rimprovera
il suo compagno, riconosce la propria colpa e ne accetta il castigo. Ma
soprattutto riconosce l’innocenza di Gesù e lo confessa come Figlio di Dio, re
di un regno futuro. Così, gli chiede umilmente di ricordarsi di lui quando sarà
giunto in quel regno. La risposta della grazia del Signore va oltre la domanda:
“Oggi – gli dice – tu sarai con me in paradiso”. Non aveva
tempo per fare delle buone opere o per essere battezzato. Soltanto la fede nel
Figlio di Dio crocifisso lo ha introdotto, perdonato, alla presenza di Dio.
L’altro malfattore, invece, persiste nella sua ribellione e nei suoi insulti.
Questa scena illustra i due atteggiamenti
che ogni essere umano, ancora oggi, assume di fronte all’amore del Salvatore
crocifisso. Qual è il tuo, lettore?