Non c’è dunque più nessuna condanna per
quelli che sono in Cristo Gesù.
Romani 8:1
Quale Dio è come te, che perdoni
l’iniquità? … Egli getterà in fondo al mare tutti i nostri peccati.
Michea 7: 18-19
Colpevolezza
Molti psicologi sostengono che il
sentimento di colpevolezza può nuocere allo sviluppo della personalità. Secondo
loro, ognuno dovrebbe superare questo “complesso” per costruirsi un equilibrio
psicologico armonioso.
Come cristiani,
non possiamo condividere del tutto questo pensiero. Sovente gli psicologi vanno
a scavare nel passato dei loro pazienti per analizzare i motivi del loro
disagio. Ma in tale ricerca si rischia di dimenticare la nozione di bene e di
male. Il problema non è come riuscire a non sentire più il peso delle proprie
colpe. Quando si vuol tranquillizzare la coscienza ad ogni costo, ci si
dimentica che ognuno di noi è responsabile dei propri atti, anzitutto davanti a
Dio, e poi davanti ai propri simili.
Dio
vuole togliere i sensi di colpa
che pesano su ogni essere umano, e solo Lui può farlo. D’altra parte, però,
data la Sua perfetta giustizia, non può
passare alla leggera sopra il male e il peccato. Ogni colpa, ogni peccato,
dev’essere giudicato. Ed è proprio qui che è intervenuto l’immenso amore di Dio
verso gli uomini. Gesù Cristo ha accettato di subire il giudizio di Dio al
posto di tutti quelli che riconoscono il proprio stato di peccato e confidano
in Lui. I sensi di colpa, che tutti noi inevitabilmente abbiamo, vanno
confessati a Dio. Ai piedi della croce dobbiamo deporre il fardello delle
nostre trasgressioni. E il perdono di Dio cancella le colpe e ci libera! “Non
mi ricorderò più – dice Dio – dei loro peccati e delle loro iniquità” (Ebrei
10:17).
“Beato l’uomo a cui la trasgressione è
perdonata e il cui peccato è coperto!” (Salmo 32:1).