Se uno è ascoltatore della parola e non esecutore, è simile a un uomo che guarda la sua faccia naturale in uno specchio; e quando si è guardato se ne va, e subito dimentica com’era.
“Al
liceo eravamo tre buoni amici, sempre d’accordo per divertirci. Un giorno, uno
di noi ci ha annunciato di essere diventato cristiano e di aver incontrato Gesù
Cristo. Quel compagno mi ha poi invitato ad una riunione cristiana, e io ci
sono andato ma più che altro per non rimanere solo quella sera. Quando il
predicatore ha incominciato a leggere la Bibbia e a parlare, avevo
l’impressione di trovarmi davanti a uno specchio, uno specchio che rivelava non
l’immagine di me che volevo far vedere agli altri, ma quella reale. Tutto
quello che diceva era la mia vita, con le mie paure, le mie speranze, i miei
interrogativi, i miei dubbi. Per la prima volta in vita mia mi sono posto la
domanda sull'esistenza di Dio.
Di ritorno a casa, mi
sentivo come sbalordito, ma anche rasserenato. Dopo alcune settimane
d’incertezza sono ritornato ad ascoltare la lettura della Bibbia in quella riunione
cristiana. Ogni volta provavo la pace che mi aveva tanto sollevato la prima
volta. Finalmente ho pregato quel Dio a
me ancora sconosciuto di togliere dalla mia vita tutto quello che mi faceva
soffrire, che mi pesava, che turbava la mia coscienza… e di venire ad abitare
nel mio cuore. Non posso dire con esattezza in che momento Dio abbia agito in
me, ma so che l’ha fatto. Nei giorni seguenti mi sono sorpreso a pregare Dio
come se l’avessi sempre fatto, ad apprezzare le Sue opere e a parlare a persone
alle quali non rivolgevo mai la parola. Più niente è stato come prima, da
quando ho incontrato Gesù.”