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martedì 19 luglio 2022

Una svolta inaspettata

L'uomo non potendo sconfiggere la morte ha deciso di non pensarci più. Questa decisione lo conduce a cercare diverse vie di fuga: evasione nel lavoro, nello sport, negli svaghi o in mille altri modi. Ma ecco che un giorno la morte sopravviene ugualmente e per l'uomo, che non è stato creato per morire, è una vera tragedia. Ma non pensarci più non è evidentemente una soluzione.

Più volte abbiamo incrociato il suo cammino. Più volte abbiamo visto i suoi effetti: Lacrime, cordoglio, grida e dolore e il versetto di oggi apre dinanzi a noi qualcosa di sconosciuto: “Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate” Apoc. 21:3-4.

Non possiamo raffigurarci l'immagine del mondo che Dio ha in preparazione per i suoi, perché si tratta di un ambito interamente sconosciuto all'uomo: “Ecco io faccio nuove tutte le cose” Apoc. 21:5.

Se dovessi riassumere in cinque parole la storia del mondo, non lo si potrebbe fare meglio che per mezzo di questo versetto: Lacrime...morte...cordoglio...grido...dolore. Da quando l'uomo è stato cacciato a motivo della sua disubbidienza dal primo paradiso (Eden) non ha incontrato altro che questo. Ora Dio ci apre uno scorcio su un altro paradiso, nella nuova creazione dove abiterà la giustizia. Il mondo così come lo conosciamo è una terra che è stata contaminata dai suoi abitanti.

“La terra è in lutto, è spossata, il mondo langue, è spossato...la terra è profanata dai suoi abitanti, perché essi hanno trasgredito le leggi, hanno violato il comandamento” Isaia 24:4-5.

All'Eden dopo la caduta, il Signore aveva dovuto dire: “il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con affanno, tutti i giorni della tua vita. Esso ti produrrà spine e rovi” Gen. 3:17-18. Il mondo come lo conosciamo oggi è un luogo di lacrime. Si piange per le ingiustizie, per il lavoro o sofferenze di vario genere, ma nel nostro primo versetto abbiamo visto che, sotto il regno di Cristo, avverrà una svolta senza precedenti. Tutto sarà sottoposto ha un ordine perfetto perché il Signore stesso regnerà.