(Gesù disse:) “Il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti”.
Matteo
20:28
“Chi è più grande, colui
che è a tavola o colui che serve? Non è forse colui che è a tavola? Ma io sono
in mezzo a voi come colui che serve”.
Luca
22:27
Essere servito o
servire?
Leggere
Giovanni 13:1-17
È l’ultima sera che Gesù
trascorre coi suoi discepoli. Sa che la croce è vicina… Durante la cena, si
alza, depone i suoi abiti e si veste da servitore. Poi prende un recipiente con
dell’acqua e, come faceva un servo di quei tempi, si mette a lavare i piedi ai
suoi discepoli.
Pietro si stupisce e si
oppone: “Tu, Signore, lavare i piedi a me?… Non mi laverai mai i piedi!”. Egli
è cosciente della grandezza del Signore. Non vuole lasciarsi servire dal
Maestro, ma vuole porsi al di sotto di Lui. In un certo senso aveva ragione di
reagire, ma così facendo ha dimostrato di non aver compreso la nuova scala di
valori insegnata da Gesù.
Nel regno di Dio, il
concetto della grandezza è all’opposto di quello degli uomini. In questo regno
è l’amore che detta legge. Chi serve per amore è più grande di colui che è
servito. Abbassandosi per lavare i piedi dei discepoli, Gesù ha dato un’idea
della Sua grandezza morale. Ha indicato quale sia la vera grandezza.
Chi è realmente grande non tenta di innalzarsi e rinuncia alle lodi degli uomini. Nella
fede le apparenze non hanno più importanza. Se uno vuole essere grande, aspiri
alla grandezza interiore, quella che si esprime nel servizio. Abbia il
desiderio di seguire Gesù, l’uomo umile, dolce, vero e pieno di bontà. Questa è
la vera grandezza: servire senza che se ne parli e lavorare anche se nessuno lo
vede!