Erano entrambi giusti davanti a Dio e osservavano in modo irreprensibile tutti i comandamenti ed i precetti del Signore.(Lc.1:6)
Il brano in esame è riferito ai genitori di Giovanni il battista, esso mette in evidenza che la loro fede era strettamente legata alle loro opere. Essi credevano nel Dio dei loro padri e questa loro fede li portava ad ubbidire a tutte le indicazioni che Dio aveva date al suo popolo terreno. La fede di per sé può essere un concetto astratto, tutti d’altronde affermano di credere in qualcosa, ma quando questa tocca le corde della nostra volontà ci spinge ad agire di conseguenza a ciò che essa implica.
Come poc’anzi ho accennato tutti agiscono in base a ciò che pensano di Dio, dell’idea che si sono fatta di Dio, l’uomo si trova in questo mondo cittadino del pianeta terra e di conseguenza si guarda intorno, vede dei suoi simili con abitudini e stili di vita alquanto contrastanti gli uni dagli altri, guarda in alto e pensa che qualcuno lassù ci sia ed in onore di questa entità costruisce templi e compie rituali per accaparrarsi il suo favore. Questo è ciò che l’uomo naturale fa con Dio, la bibbia presenta un percorso alquanto diverso o per meglio dire opposto. Nella Bibbia è Dio che si rivela all’uomo, Dio si fa conoscere, fa conoscere alla sua creatura qualcosa di se; fa conoscere all’uomo il suo piano di redenzione, il suo benevolo disegno. L’Eterno chiama l’uomo a credere al Suo piano di salvezza e ad agire di conseguenza, i dieci comandamenti sono stati dati ad un popolo redento. Leggendo l’AT notiamo un Dio che ha delle esigenze assai elevate verso la sua creatura, praticamente Dio ci chiede di essere perfetti in tutto il nostro agire, alche’ uno potrebbe scoraggiarsi e arrivare ad affermare che ciò è impossibile. Gli standard di Dio sono talmente elevati che per l’essere umano poterli raggiungere è un impresa da guinness dei primati. Leggendo il NT vediamo il Servo dell’Eterno ossia il Signore Gesù che soddisfa pienamente tutte quante le esigenze divine con la sua vita di perfetto servitore fino al sacrificio estremo di sé stesso alla croce per onorare Dio suo Padre e dare a noi mediante la fede in Lui che ci è stata così rivelata la possibilità di essere accolti presso Dio perché la scrittura afferma che…”il giusto per fede vivrà “…(Rm.1:17).
Dio dal momento che ci accoglie, perché siamo andati a Lui pentiti delle nostre colpe col vivo desiderio di volerle abbandonare, ci rinnova e mediante l’azione dello Spirito Santo produce nel tempo in noi il desiderio di volerlo ubbidire in ogni cosa, in tutto ciò che la sua Parola ci indica.
La fede dei genitori di Giovanni il battista era una fede che guardava al futuro, a ciò che il Figlio di Dio avrebbe fatto di lì a poco.
La nostra è una fede che guarda al passato a ciò che il Signore Gesù ha compiuto al Golgota per offrire al mondo peccatore una via di salvezza.