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sabato 16 luglio 2022

In alto e in basso

La vita di Abramo e quella di Lot rappresentano due modi diversi con cui posso vivere, oggi, la mia vita di cristiano. Una vita così spesso fatta di alti e di bassi, di vittorie e di sconfitte, e che fa di me, alternativamente, un Abramo o un Lot. A seconda del mio livello spirituale e della mia fedeltà.

Abramo crede, rinuncia, vive vicino a Dio. Il suo altare è a dimostrazione del suo rapporto con Dio, della sua pietà, della comunione con Lui. Così Dio gli parla, lo guida, lo aiuta. Abramo, salvo qualche eccezione, è un credente equilibrato, sereno e felice. Il mondo non gli interessa: lui è più in alto. Ha una tenda, non si sofferma e prosegue nel suo cammino.

La vita di Abramo è la mia vita quando sono “spirituale”, di quando, cioè, lascio che lo Spirito che è in me mi guidi. Sono i momenti più felici. La Parola del Signore ha un sapore nuovo e quel versetto tante volte letto e sempre rimasto muto, ora mi parla; parla al mio cuore e lo riempie di gioia. Perché la Scrittura è così: muta se camminiamo verso il basso, lontani da Dio, ma eloquente se la leggiamo salendo nella Sua presenza. La preghiera e la lode diventano allora un bisogno.

Ma ecco la città della pianura, con la sua febbrile attività, i suoi agi, i suoi innumerevoli pericoli. C'è benessere materiale e svago perché la pianura si presta allo svolgimento delle attività umane. Ma si lavora molto, ci si affatica e ci si preoccupa del continuo. 

Oh Lot non è uno scellerato, conserva i suoi principi ma tormenta di continuo l'anima sua. Vive una vita si stallo non riesce a salire è un credente che vive in basso.

Quando si è così, si prega poco, si canta poco, si gode poco delle cose del Signore, si testimonia poco dell'Evangelo. Ci sentiamo inquieti, preoccupati, portati ai contrasti e siamo consapevoli che i nostri figli avrebbero bisogno di vederci in tutt'altro modo e perché l'atmosfera in famiglia rischia di trasformarsi in una atmosfera di tensione, che risente delle ansie e delle inquietudini della vita svolta verso il basso.

Non mi è facile risalire quando siamo scesi e ci siamo invischiati nelle cose della “pianura”.

Dio, mi ama e vuole vedermi felice e chissà quanti “angeli” avrà inviato in mio soccorso per trarmi fuori dalla pianura e per poter farmi risalire. 

Io però cosa ho fatto? Ho ascoltato? Mi sono rimesso in cammino o mi sono fermato e ho guardato indietro come la moglie di Lot?