Guai a quelli che chiamano bene il male, e male il bene, che cambiano le tenebre in luce!
Isaia 5:20
Io dico agli orgogliosi: “Non siate superbi!”
E agli empi: “… Non alzate la vostra testa contro il cielo!”
Salmo 75:4-5
Chiamiamo
il male col suo nome!
Chiamare
bene il male e male il bene è ciò che avviene ogni giorno sotto i nostri occhi,
nel mondo. Le scale di valori sono stravolte, i peccati più gravi, che Dio
definisce abominazioni, sono considerati ormai aspetti normali delle diverse
inclinazioni umane e vengono provocatoriamente esaltati in una vera e propria
sfida a Dio e alle Sue leggi. Giustificando comportamenti che dovrebbero essere
condannati, si crede di valorizzare la libertà dell’individuo e la sua
autonomia nel decidere cosa deve o non deve fare.
Alludendo
a quelli che si ostinano a rifiutare i principi divini, l’apostolo Paolo dice:
“Pur conoscendo che, secondo i decreti di Dio, quelli che fanno tali cose sono
degni di morte, non solo le fanno ma
anche approvano chi le commette” (Romani 1:32).
Sono
parole tristemente attuali. Sono idee che Satana insinua e suggerisce per far
sprofondare l’umanità nel baratro del peccato e allontanarla sempre più da Dio.
C’è riuscito con Eva in Eden, e la sua opera prosegue, instancabile e con
successo. Ma ascoltiamo un’altra voce: “Cercate il Signore, mentre lo si può
trovare; invocatelo, mentre è vicino; lasci l’empio la sua via… si converta al
Signore che avrà pietà di lui, al nostro Dio che non si stanca di perdonare”
(Isaia 55:6-7)!