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domenica 8 settembre 2024

Considerare il costo

La salvezza è gratuita, ma essere un discepolo costa. Duemila anni prima di Cristo, Mosè dovette scegliere fra gli oltraggi di Cristo e i piaceri dell'Egitto.

“Per fede Mosè, fattosi grande, rifiutò di essere chiamato figlio della figlia del faraone, preferendo essere maltrattato con il popolo di Dio, che godere per breve tempo i piaceri del peccato; stimando gli oltraggi di Cristo ricchezza maggiore dei tesori d'Egitto, perché aveva lo sguardo rivolto alla ricompensa. Per fede abbandonò l'Egitto, senza temere la collera del re, perché rimase costante, come se vedesse colui che è invisibile” Ebrei 11:24-27.

Come giovane sovrano avrebbe goduto il lusso e l'abbondanza. Dovette scegliere come vivere la sua vita, né più né meno come noi. Poteva fare la scelta dei “tiepidi” come molti nella chiesa di oggi che cercano di combinare le due cose, ma ben sapeva che questo è impossibile. 

Non è mai scritto: “Cristo e...”, ma sempre “Cristo o...”

Facciamo degli esempi, la scelta è: Cristo o Barabba, Cristo o Beliar, Cristo o il mondo. Non Cristo e Barabba, Cristo e Beliar, Cristo e il mondo.

Il Signore disse: “Chi non è con me è contro di me” Matteo 12:30.

Il cristianesimo è diventato un cammino troppo facile specialmente nei paesi così detti cristianizzati. Sembra che non se ne debba più considerare il costo, che non sia più necessario la rinuncia al godere i “piaceri del peccato”. Prendere la propria croce e seguire Cristo è una opzione riservata ai più “bigotti”. La porta non è più stretta e tanto meno lo è la strada.

La chiesa ha perso la sua capacità di disciplinare chi vive palesemente nel peccato.

Lo schiavo liberato di Esodo 21 portava un “marchio” di colui che aveva scelto di servire.

O porto il marchio di Cristo o porto il marchio di chi mi domina. L'odierna generazione di cristiani si riconosce dalle facce spente, mani tremanti, dal loro comportamento agitato e insicuro. Le medicine non riescono a calmarla, né i cosmetici a nascondere le cicatrici. Essa porta il marchio del suo padrone.

La Scrittura ci insegna che non si possono servire due padroni e ci dice anche che ci sono alcuni marchi che contraddistinguono chi segue il principe di questo mondo: “fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sétte, invidie, ubriachezze, orge e altre simili cose” Galati 5:19-21.

I credenti dovrebbero essere ben visibili in un mondo pagano. Fai attenzione, se il tuo comportamento passa inosservato, se la tua vita scorre esattamente uguale a quella degli altri, vuol dire che non hai scelto il “vituperio di Cristo” (ver. Luzzi) ma hai scelto i “tesori d'Egitto” e non stai riguardando alla ricompensa, ma a ciò che è per breve tempo.