Tutti gli Israeliti, condotti da Mosè hanno cantato un cantico di liberazione, ma non tutti hanno attraversato il Giordano che rappresenta la morte con Cristo. E non tutti sono entrati in possesso del paese della promessa.
La Parola ci indica tre gruppi d'Israeliti. I primi sono coloro che perirono nel deserto, dei quali c'è detto: “della maggior parte di loro Dio non si compiacque” 1 Cor. 10:5.
Eppure tutti furono sotto la nuvola, nella Scrittura essa testimonia della presenza di Dio. Tutti beneficiarono di questa grazia prodigiosa.
Tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, il nutrimento era quello la manna che benché fosse un nutrimento materiale ma la scrittura ci parla di un cibo spirituale perché è esattamente ciò che esso rappresenta per noi. Tutti bevvero la stessa bevanda. L'acqua è una figura della Parola, ma ci è detto che della maggior parte di loro Dio non si compiacque. I privilegi non sono una garanzia. Furono bramosi di cose malvagie, divennero idolatri, fornicarono, altri tentarono il Signore, e ancora altri mormorarono. Talvolta si pensa che mormorare non sia una cosa grave, ma sia un piccolo difetto. “queste cose avvennero per servire d'esempio a noi”.
Il primo gruppo benché per definizione facesse parte del popolo di Dio in realtà era composto da idolatri, fornicatori, bramosi di cose malvagie, mormoratori. Trascorsero la loro vita nel deserto senza mai giungere a destinazione.
Il secondo gruppo composto dai figli di Ruben, di Gad e mezza tribù di Manasse, giunsero fino al Giordano, ma, stranamente il loro cuore è rimasto indifferente difronte al paese dove "scorre il latte e il miele". Sono rimasti volutamente ai margine delle benedizioni di Canaan. Non per paura di combattere ma è la Parola a darcene i motivi: "I figli di Ruben e i figli di Gad avevano del bestiame in grandissimo numero; e quando videro che il paese di Iazer e il paese di Galaad erano luoghi da bestiame” Num. 32:1. Quanti cristiani si comportano allo stesso modo. Era un luogo adatto per il bestiame. C'è intorno a noi un mondo abitabile adatto per la fortuna, per la carriera. Non è una vita di peccato, No! E' una vita confortevole dove c'è molto ma manca Cristo. L'arca stava dalla parte opposta del fiume.
“Ma quelli si avvicinarono a Mosè e gli dissero: «Noi costruiremo qui dei recinti per il nostro bestiame e delle città per i nostri figli” v.16. I figli abiteranno nelle città fortificate a causa degli abitanti del paese. Quante preoccupazioni, si impegneranno da soli a proteggere i loro averi e quanti cristiani hanno sperimentato che questi recinti e queste città fortificate erano insufficienti sia per i loro beni che per i loro figli.
Ruben era il primogenito ma aveva perso questo diritto (1 Cro. 5). Per quanto riguarda questo particolare esso fa pensare a tutti coloro che sono nati in una famiglia cristiana, la loro eredità avrebbe dovuto essere là dove vi era la presenza del Signore, ma non è stato così.