Ho fatto di recente un viaggio in auto in compagnia del figlio del titolare dell'azienda in cui lavoro. Durante il viaggio ho notato sul cruscotto della sua auto una spia rossa lampeggiante.
Ho chiesto spiegazioni e mi sono sentito rispondere: “Ah si, quella stupida spia. Porterò l'auto dal meccanico domani”.
Ma il domani non diventa mai oggi. La luce continua a lampeggiare e a mandare i suoi segnali rossi, ma invano. Fino al giorno in cui, telefonando in ufficio ci avvisava di essere rimasto fermo in autostrada a causa di un guasto definito “inatteso”.
Avvertimenti. Spie rosse che ci segnalano un pericolo incombente nella nostra vita.
Ce ne sono in ogni area della vita. Le sirene urlano quando un matrimonio comincia ad inacidire; gli allarmi scattano quando la fede si indebolisce; i segnali luminosi entrano in funzione per avvisarci che stiamo scendendo a compromessi con la morale.
Si manifestano in vari modi: senso di colpa, depressione, tristezza. Un amico può farcelo notare. Un versetto della bibbia può punzecchiarci. Il messaggio udito nella chiesa che frequentiamo può mettere a nudo il nostro stato. Ma noi gli ignoriamo.
Abbiamo imparato a coprirci gli orecchi, a chiudere gli occhi. E' sbalorditivo quanto siamo diventati bravi a ignorarli. Gli avvenimenti posso essere chiari e diretti, inequivocabili, ma noi ci voltiamo dall'altra parte. Mentre i segnali di pericolo continuano a lampeggiare noi sbuffiamo nell'attesa che passino.
Spesso ci mostriamo sorpresi di fronte ai contrattempi della vita, ma se fossimo del tutto onesti dovremmo ammettere che i segnali ci sono stati. Non siamo stati colti di sorpresa.
I cristiani che si sviano hanno visto le loro spie lampeggiare, non si è trattato di incidenti di percorso, frutto di una ribellione momentanea, ma l'inevitabile conseguenza di una lunga storia di avvertimenti ignorati.