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domenica 27 ottobre 2024

La mente dell'uomo

La Scrittura lo dichiara e lo illustra fin dal principio. In Genesi 2 e 3 Dio comunica con l'uomo in un modo che non usa con gli animali. Egli vuole che l'uomo collabori con Lui consapevolmente, sia per mezzo della sua ragione sia per mezzo della sua coscienza morale; l'uomo potrà operare delle scelte. Inoltre, Dio invita l'uomo a dare nome agli animali, con ciò simbolizzando la signoria che gli era stata data su di essi.

“Dio il SIGNORE, avendo formato dalla terra tutti gli animali dei campi e tutti gli uccelli del cielo, li condusse all'uomo per vedere come li avrebbe chiamati, e perché ogni essere vivente portasse il nome che l'uomo gli avrebbe dato” Genesi 2:19.

Tutta la Scrittura riconosce la natura razionale dell'uomo fin dalla sua origine. Afferma sempre che, poiché l'uomo è differente dagli animali, deve di conseguenza comportarsi differentemente.

“Non siate come il cavallo e come il mulo che non hanno intelletto” Salmo 32:9.

Di conseguenza l'uomo è ripreso sia quando il suo comportamento è più bestiale che umano “ero insensato e senza intelligenza; io ero di fronte a te come una bestia” (Salmo 73:22), sia quando il comportamento degli animali e più umano di alcuni esseri umani, perché a volte gli animali offuscano gli uomini. Le formiche sono più industriose e prudenti dell'uomo pigro (Proverbi 6:6-11). I buoi e gli asini sono più pronti a riconoscere con la loro obbedienza il proprio padrone di quello che faccia il popolo di Dio (Isaia 1:3). Gli uccelli migratori sono migliori degli uomini, perché quando migrano sempre ritornano, mentre invece ci sono uomini che si allontanano da Dio e non tornano indietro.

Vi sono molte similarità fra uomo e animali. Ma gli animali sono stati creati per comportarsi seguendo l'istinto e gli esseri umani per agire seguendo una scelta intelligente, ma la mente dell'uomo, come del resto tutto il suo essere, è stata in qualche misura corrotta durante la sua caduta è la Scrittura la descrive come “ottenebrata”. In effetti, più gli uomini soffocano la verità di Dio più la loro mente si ottenebra. Possono affermare di essere savi, ma sono stolti.

Nonostante la “fragilità” della mente umana, l'ordine di “pensare”, di usare la mente, è ancora indirizzato all'uomo. Possiamo notare come Dio invitava Israele ribelle: “Venite e discutiamo assieme, dice L'Eterno” (Isaia 1:18) un invito a pensare a ragionare e la scelta che mette dinanzi a ciascuno dovrebbe essere semplice: “Io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, affinché tu viva” Deuteronomio 30:19.

A noi la scelta.