“Il vostro cuore non sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me!”
Giovanni 14:1.
Molte cose avrebbero potuto riempire di dolore il cuore dei discepoli: il tradimento di uno di loro, il rinnegamento di un altro, la viltà di tutti; ma soprattutto il fatto che il Signore non sarebbe stato più, fisicamente, con loro.
Egli disse loro: “il vostro cuore non sia turbato”. Che tenerezza in queste parole! Perché non avrebbero dovuto essere turbati?
Perché presto la fede avrebbe fatto molto di più di quello che poteva fare la vista.
Gesù disse loro: “abbiate fede in Dio” che è invisibile, eccetto che alla fede.
Per essa Egli è conosciuto, amato ed è la sorgente di ogni consolazione. Poi aggiunge: “e anche in me”. La fede insegna al cuore non ciò che Gesù fu un tempo, ma quello che Egli è adesso. Il Signore apre qui le sorgenti della consolazione eterna in un mondo che doveva offrire ben presto ai discepoli un vuoto immenso.
Ora la vostra fede dovrà seguirmi lassù dove ero prima, là dove non sarò diverso da quello che sono ora. Rimarrò lo stesso e avrò per voi lo stesso interesse, le stesse cure, lo stesso amore inalterabile.
Aggiungerà: “io vado a prepararvi un luogo. Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi”. (v.2-3).
Che parole semplici, ma che abbondano di rivelazione e di ristoro per l'anima. Guardate quanto il cuore di Gesù rimane stretto ai suoi santi! E' Lui stesso che è andato ha prepararci un posto; è nella casa del Padre suo che abiteremo; è lui stesso che tornerà a prenderci. Non incaricherà semplicemente qualcuno dei suoi angeli per venire a prenderci, lo farà personalmente e il posto che ci ha preparato è con Lui.