Solo in Dio trova riposo l’anima mia; da lui
proviene la mia salvezza.
Salmo 62:1
Un Dio
affidabile
(leggere Atti 27:14-44)
Già da molti giorni infuria la tempesta, che
innalza onde gigantesche, sballottando la nave qua e là, come un guscio di
noce. Di notte non si vede nessuna stella in cielo ed è buio anche in pieno
giorno. Persino quei marinai esperti, abituati alle intemperie, si danno per
vinti. Hanno già buttato in mare il carico ed ora tocca all’attrezzatura della
nave. Ma la loro abilità e i loro sforzi sono vani. Contro quella tempesta non
possono fare nulla. Non c’è più speranza di salvezza.
Soltanto un giudeo, Paolo, che fin
dall’inizio sembrava essere in qualche modo il perno della situazione, mostra
un’inspiegabile tranquillità. È possibile che non abbia nessuna paura per la
propria vita? Che cosa lo fa essere così calmo e fiducioso? Probabilmente
questo atteggiamento dipende dalla sua fede, della quale deve testimoniare fino
a Roma. Trascorsi molti giorni di digiuno per tutti, Paolo si alza e li
incoraggia: “Un angelo del Dio al quale appartengo e che io servo, mi è apparso
questa notte, dicendo: "Paolo, non temere!… Dio ti ha dato tutti quelli
che navigano con te". Perciò, uomini, state di buon animo, perché ho fede in Dio che avverrà come mi è stato
detto” (Atti 27:23-25).
Questo fa nascere una nuova speranza. Quel
Dio sconosciuto potrà veramente salvarli? Paolo parla con grande sicurezza, e
Dio ha manifestato la propria potenza e non ha deluso il suo fedele servitore.
È vero che perdono la nave, ma tutti i 276 passeggeri raggiungono un'isola
(Malta) sani e salvi.
Sì, a questo Dio possiamo affidare il nostro
destino, ancora oggi!
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