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lunedì 1 dicembre 2014

Un cuore puro - Matteo 15:1/9


F  I comandamenti e la tradizione
Lo zelo religioso dei Farisei si limitava ad osservare strettamente un certo numero di forme esteriori e di tradizioni e, sotto il pretesto di questa apparente pietà, (che poteva illudere gli uomini ma non Dio) essi seguivano l’inganno del loro cuore malvagio. Erano perfino arrivati a sottrarsi ai doveri più elementari come quello di provvedere ai bisogni dei loro genitori (5) dimenticando che “chi ruba a suo padre e a sua madre e dice: “Non è un delitto” è compagno del dissipatore” (Pv 28:24).

La domanda del Signore (3) risponde, colpo su colpo, a quella dei Farisei (2) i quali, per seguire la tradizione, annullavano i comandamenti di Dio. I comandamenti sono le cose stabilite dalla volontà di Dio ed il Signore Gesù, che era disceso dal cielo per adempierla (Gv 6:38) confonde questi uomini ipocriti proprio con le Scritture che essi stessi citavano a sproposito.

Il Signore, che conosceva i cuori, metteva, così, a nudo la malvagità del cuore umano e ne dimostrava la completa rovina. Si le mani (2) avrebbero dovuto essere lavate … ma solo dopo che il cuore fosse stato ripulito da ogni male.

F  Il cuore dell’uomo
Il cuore dell’uomo è corrotto ed ama troppo la propria volontà e la propria soddisfazione nel compiere i suoi doveri anche riguardo a Dio. Le forme della pietà (2 Ti 3:5), che nutrono il suo amor proprio, gli sono più care che i suoi doveri perché lo lasciano libero di seguire le sue concupiscenze che gli fanno rinnegare Dio ed i Suoi caratteri.
Per tali uomini, “lavarsi le mani” vale molto più che avere un “cuore puro” che è l’essenziale per avvicinasi a Dio e ricevere la Sua approvazione.

Noi tutti conosciamo bene queste cose e potremmo fare un lungo inventario di ciò che riempie il cuore dell’uomo (Mt 15:19), ma dobbiamo vegliare affinché niente di tutto questo contamini il nostro cuore ammantandolo poi di un’apparente pietà e rispettabilità.


D.C.