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I comandamenti
e la tradizione
Lo zelo religioso dei Farisei si limitava ad
osservare strettamente un certo numero di forme esteriori e di tradizioni e,
sotto il pretesto di questa apparente pietà, (che poteva illudere gli uomini ma
non Dio) essi seguivano l’inganno del loro cuore malvagio. Erano perfino
arrivati a sottrarsi ai doveri più elementari come quello di provvedere ai
bisogni dei loro genitori (5) dimenticando che “chi ruba a suo padre e a sua madre e dice: “Non è un delitto” è
compagno del dissipatore” (Pv 28:24).
La domanda del Signore (3) risponde, colpo su
colpo, a quella dei Farisei (2) i quali, per seguire la tradizione, annullavano
i comandamenti di Dio. I comandamenti sono le cose stabilite dalla volontà di
Dio ed il Signore Gesù, che era disceso dal cielo per adempierla (Gv 6:38)
confonde questi uomini ipocriti proprio con le Scritture che essi stessi
citavano a sproposito.
Il Signore, che conosceva i cuori, metteva, così, a
nudo la malvagità del cuore umano e ne dimostrava la completa rovina. Si le
mani (2) avrebbero dovuto essere lavate … ma solo dopo che il cuore fosse stato
ripulito da ogni male.
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Il cuore
dell’uomo
Il cuore dell’uomo è corrotto ed ama troppo la propria
volontà e la propria soddisfazione nel compiere i suoi doveri anche riguardo a
Dio. Le forme della pietà (2 Ti 3:5), che nutrono il suo amor proprio, gli sono
più care che i suoi doveri perché lo lasciano libero di seguire le sue
concupiscenze che gli fanno rinnegare Dio ed i Suoi caratteri.
Per tali uomini, “lavarsi le mani” vale molto più
che avere un “cuore puro” che è l’essenziale per avvicinasi a Dio e ricevere la
Sua approvazione.
Noi tutti conosciamo bene queste cose e potremmo
fare un lungo inventario di ciò che riempie il cuore dell’uomo (Mt 15:19), ma
dobbiamo vegliare affinché niente di tutto questo contamini il nostro cuore
ammantandolo poi di un’apparente pietà e rispettabilità.
D.C.