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giovedì 18 dicembre 2014

18 dicembre

Quand’ebbero fatto colazione, Gesù disse a Simon Pietro: “Simone di Giovanni, mi ami più di questi?” Egli rispose: “Sì, Signore, tu sai che ti voglio bene”. Gesù gli disse: “Pasci i miei agnelli”.
Giovanni 21:15

"Sì, Signore, tu sai che ti voglio bene"

Le circostanze in cui l’apostolo Pietro pronuncia queste parole: “Sì, Signore, tu sai che ti voglio bene” erano molto particolari. Gesù aveva detto ai dodici discepoli: “Chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli” (Matteo 10:33). Uno di questi stessi discepoli, Pietro, l’aveva rinnegato tre volte, ed ora si trovava in presenza di Colui che aveva offeso con una persistenza e un vigore così dolorosi per il suo amato Maestro. Pietro, con quell’ultimo atto prima di essere da lui separato, aveva dato agli altri motivo di pensare che egli non amasse realmente la persona di Gesù.
Quando il Signore chiede al suo discepolo: “Mi ami più di questi?” potremmo aspettarci una risposta piena di rimpianti, e la richiesta a Gesù di non dubitare del suo amore. Ma no; egli risponde: “Tu sai che ti voglio bene”. La terza volta aggiunge: “Tu sai ogni cosa”.

Commovente è la domanda del Signore e commovente la risposta di Pietro. Il Maestro non veniva a chiedere conto al discepolo della sua mancanza; e il discepolo non sentiva il bisogno d’implorare il perdono di Colui che aveva rattristato così profondamente. Con quel pianto amaro (Luca 22:62), Pietro aveva già dato prova del suo pentimento profondo, ed ora si rimette alla perfetta conoscenza del Signore.

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