Quand’ebbero
fatto colazione, Gesù disse a Simon Pietro: “Simone di Giovanni, mi ami più di
questi?” Egli rispose: “Sì, Signore, tu sai che ti voglio bene”. Gesù gli
disse: “Pasci i miei agnelli”.
Giovanni 21:15
"Sì, Signore, tu sai che ti voglio
bene"
Le circostanze in cui l’apostolo Pietro
pronuncia queste parole: “Sì, Signore, tu sai che ti voglio bene” erano molto
particolari. Gesù aveva detto ai dodici discepoli: “Chiunque mi rinnegherà
davanti agli uomini, anch'io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei
cieli” (Matteo 10:33). Uno di questi stessi discepoli, Pietro, l’aveva
rinnegato tre volte, ed ora si trovava in presenza di Colui che aveva offeso
con una persistenza e un vigore così dolorosi per il suo amato Maestro. Pietro,
con quell’ultimo atto prima di essere da lui separato, aveva dato agli altri
motivo di pensare che egli non amasse realmente la persona di Gesù.
Quando il Signore chiede al suo
discepolo: “Mi ami più di questi?” potremmo aspettarci una risposta piena di
rimpianti, e la richiesta a Gesù di non dubitare del suo amore. Ma no; egli
risponde: “Tu sai che ti voglio bene”. La terza volta aggiunge: “Tu sai ogni
cosa”.
Commovente è la domanda del Signore e
commovente la risposta di Pietro. Il Maestro non veniva a chiedere conto al
discepolo della sua mancanza; e il discepolo non sentiva il bisogno d’implorare
il perdono di Colui che aveva rattristato così profondamente. Con quel pianto
amaro (Luca 22:62), Pietro aveva già dato prova del suo pentimento profondo, ed
ora si rimette alla perfetta conoscenza del Signore.
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