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domenica 28 dicembre 2014

28 dicembre

(Gesù) ricevette da Dio Padre onore e gloria quando la voce giunta a lui dalla magnifica gloria gli disse: “Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto”. E noi abbiamo udito questa voce che veniva dal cielo, quando eravamo con lui sul monte santo.
2 Pietro 1:17-18

La trasfigurazione di Gesù

Il racconto della trasfigurazione di Gesù ci è riferito nei tre evangeli: Matteo, Marco e Luca. Quello è stato un momento unico nella vita di Gesù sulla terra, che Pietro, Giacomo e Giovanni hanno ricordato per tutta la vita. Sono stati testimoni, per un breve momento, della gloria futura di colui che amavano e in cui confidavano! È come se si fosse alzato un velo.
Infatti Gesù, il Figlio di Dio, è vissuto in questo mondo nascondendo la sua gloria divina. È vissuto nella povertà, senza dimora stabile; ha conosciuto la fame, la sete, la fatica, la sofferenza e, alla fine, la morte. Ma, durante la trasfigurazione, per un momento, Gesù è apparso ai discepoli in tutto lo splendore del suo essere; e loro, sorpresi in presenza di una simile gloria, hanno udito la voce di Dio: “Questo è il mio Figlio diletto,… ascoltatelo!” (Matteo 17:5).

Tale visione ha dato loro fiducia nella potenza e nella prossima venuta del Signore Gesù. Più tardi, alla luce di quell’avvenimento, hanno anche compreso perché dovesse essere crocifisso. Il racconto di Luca ci dice infatti che Mosè ed Elia parlavano col Signore della morte che avrebbe sofferto a Gerusalemme. La sua morte è stato il potente atto di redenzione che assicura liberazione e salvezza a tutti quelli che pongono la loro fiducia in lui. Gesù solo poteva essere il Salvatore del mondo, perché è contemporaneamente uomo perfetto e Figlio unico e diletto di Dio.