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venerdì 5 dicembre 2014

5 dicembre

(Gesù disse ai discepoli:) "Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà".
"Io ho dato loro la tua parola".
Giovanni 14:27; 17:14

Gesù… ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti.
1 Timoteo 2:6

Regalo o "contro-assegno"?

Un Dio che regala? Che mistero! Facciamo fatica a crederlo, nel nostro mondo duro, esigente, insaziabile, in cui si sa vendere, non regalare.
Ma sono sempre gli altri quelli a cui non piace dare? Non è spesso anche il mio caso? Non ci piace dare, e qualche volta, forse per diffidenza, facciamo anche fatica ad accettare quello che è gratuito. È forse per questo che Gesù ha parlato di una porta stretta e di una via angusta che conduce alla vita (Matteo 7:13-14). Per passarvi, occorre abbandonare le nostre pretese di essere capaci a fare il bene. Sovente si vuol "comprare" la salvezza di Dio con opere, pratiche, impegni. Non si è mai sicuri di aver fatto abbastanza. Si vuole ottenere il proprio posto in paradiso, come se si volesse comprare pagando “contro-assegno” o pagare una fattura prima della consegna della merce!
In contrasto con questo, il nostro Dio dona il suo amore, perché lui è amore. Dà gratuitamente, perché, essendo noi peccatori, siamo debitori ma incapaci di pagare; il debito è troppo grande! Allora Dio fa grazia, perché è un Dio di perdono. Dona la sua pace, che è ben più dell’assenza di conflitto. È la pace interiore, quella della coscienza e del cuore, accompagnata dalla gioia, della salvezza e della comunione col Signore.

Ma dal momento che Dio dà gratuitamente, rifiutare il suo dono non è forse offenderlo gravemente? L’unico atteggiamento buono, e anche saggio, consiste nell’accettare il suo perdono, la sua salvezza, la vita eterna per la fede in Gesù Cristo.