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lunedì 29 dicembre 2014

Con lo spirito, ma anche con l'intelligenza

Quando Dio parla, l'uomo non deve mettere completamente da parte la propria intelligenza, come qualcuno potrebbe pensare. Dio non dice mai delle cose che l'uomo possa definire "assurde". Non c'è nessun insulto all'intelligenza nella rivelazione di Dio, niente che contrasti con la logica e il buon senso. "Le parole della mia bocca sono tutte rette per l'uomo intelligente" (Prov. 8:8-9).
Non voglio con questo dire che l'uomo, se volesse, riuscirebbe a comprendere le cose di Dio; perché è scritto che "il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza" (1 Cor. 1:21). Senza la fede e l'opera dello Spirito Santo le cose di Dio restano inspiegabili e incomprensibili, poiché la sapienza di Dio è "misteriosa e nascosta" (1 Cor. 2:7); ma nessuna persona onesta potrà trovare mai delle assurdità nelle Sue sante parole. "Non c'è saggezza, non intelligenza... che valga contro il Signore" (Prov. 21:30).
Assurda e illogica è l'idolatria, sotto tutte le sue forme, anche quella, a volte mascherata, del nostro mondo materialista; eppure pochi se ne rendono conto poiché la loro intelligenza è "ottenebrata" a motivo dell'indurimento del loro cuore" (Ef. 4:18).
Se il "contestatore di questo secolo" ritiene pazzia la predicazione della croce è solo perché rifiuta deliberatamente di riconoscersi peccatore e si pone con orgoglio sullo stesso piano di Dio. Ma il fatto che Dio sia intervenuto per salvare l'uomo mandando il proprio Figlio a morire per i peccatori, non può essere ritenuto una cosa "assurda" nemmeno per la logica umana. Che un innocente accetti di subire la condanna al posto di un colpevole non è né illogico né irrazionale. E' un atto grandissimo di amore che chiunque può comprendere e apprezzare. Vi sono molte persone colte e intelligenti che, pur non avendo accettato il Signore come loro Salvatore, sono affascinate dall'opera di Cristo e, in genere, da tutta la rivelazione di Dio. Non per questo, però, saranno salvati poiché, come sappiamo, la sola adesione intellettuale alle cose di Dio senza la fede e senza che il cuore sia toccato non serve per ottenere la salvezza.
Questo è tanto più vero per noi credenti che siamo "rinnovati nello spirito della nostra mente" (Ef. 4:23). Se realizziamo nella pratica questo "rinnovamento" (Rom. 12:2) non ci conformeremo al mondo e offriremo i nostri corpi a Dio in sacrificio vivente. Questo ci permetterà di "conoscere per esperienza quale sia la volontà di Dio" e scoprire che essa è "buona, gradita e perfetta", e che non contrasta per niente contro la logica e l'intelligenza. Tutto quello che faremo e diremo seguendo la volontà del Signore non andrà mai contro il buon senso comune, né contro il buon gusto, né contro le norme più elementari del discernimento e della discrezione.
"Fratelli, non siate bambini quanto al ragionare; siate pur bambini quanto a malizia, ma quanto al ragionare siate uomini compiuti" (1 Cor. 14:20). "Io parlo come a persone intelligenti; - scrive Paolo ai Corinzi - giudicate voi su quello che dico" (10:15).
In questi ultimi decenni Satana ha sfoderato un'arma molto efficace, quella delle emozioni, perché sa bene che la sua influenza sull'essere umano, e quindi anche sul credente, è tanto più forte quando più questi si lascia trasportare da stimoli emotivi. Perdendo il freno e il controllo dell'intelligenza e del ragionamento si perde anche la direzione dello Spirito Santo per discernere il bene dal male, l'opera di Dio da quella del nemico. Paolo dice che Dio "ci ha dato uno Spirito di forza, d'amore e di autocontrollo (oppure: di sobrio buon senso)" (2 Tim. 1:7).
Ho conosciuto dei credenti che perdendo il controllo su se stessi sono stati talmente sopraffatti dalle emozioni da arrivare a un vero e proprio stato di "trans". Questa situazione psichica può sopraggiungere inaspettatamente, specialmente in persone con un temperamento "emotivo", o può essere ottenuta con particolari metodi, ben noti in altre culture, quali il ripetere per molto tempo una stessa frase, il cantare ripetutamente una stessa melodia, oppure con l'eccitazione collettiva. Ma la Parola di Dio non prevede queste cose e Dio non le può approvare.
In questo stato di trans, che nel campo religioso viene definito dagli studiosi "estasi mistica" o "trans estatico", la persona cade a terra, balbetta cose incomprensibili, oppure grida e si agita. I fenomeni dell'estasi mistica sono, sotto molti aspetti, simili a quelli conseguenti all'assunzione di droghe per quel senso di "beatitudine" che provocano, dovuto al momentaneo distacco della mente dalle cose reali e concrete della vita. Ma Dio non ha nulla a che fare con queste cose. La storia ci riferisce che fin dai tempi antichi questo fenomeno era ricercato e praticato in tutte le religioni pagane.
I credenti, con l'intelligenza rinnovata dallo Spirito Santo, non devono cadere in questo tranello del nemico. Le nostre emozioni vanno tenute a freno e controllate. Persino quando si trattava di parlare lingue straniere (il dono delle lingue) o di cantare dei cantici, l'apostolo Paolo insegnava un totale controllo dell'intelligenza: "Pregherò con lo spirito, ma pregherò anche con l'intelligenza; salmeggerò con lo spirito, ma salmeggerò anche con l'intelligenza" (1 Cor. 14:14-15). E Paolo aggiunge: "Nella chiesa preferisco dire cinque parole intelligibili (lett. con la mia intelligenza) per istruire anche gli altri".
In questi ultimi tempi, in mezzo a una cristianità in crisi, in preda alla più grande confusione, abbiamo tutti bisogno di molto discernimento per identificare le opere del nemico che con molta astuzia, mascherato da angelo di luce, esercita la sua influenza nefasta e distruttrice.
Un cristianesimo intellettuale, freddo, formalista, senza un minimo di sentimento, non è certo quello che il Signore vuole. Ma è altrettanto pericoloso un cristianesimo fatto solo di emozioni e di trasporto, e che non ha, come fondamento, una buona conoscenza della Parola del Signore e dei suoi insegnamenti. Già Salomone scriveva: "Lo zelo senza conoscenza non è cosa buona" (Prov. 19:2).

Intelligenza e cuore vanno sempre insieme; intelligenza rischiarata dallo Spirito e cuore sensibile all'amore del Signore. Una buona conoscenza della Parola unita al calore e all'entusiasmo è un binomio imprescindibile per essere credibili quando parliamo agli altri della nostra gioia in Cristo, e per provare al Signore che tutto il nostro essere, raziocinio e sentimenti, è coinvolto per Lui.

di A. Apicella