Gesù, chiamati a
sé i discepoli, disse loro: "Io ho pietà di questa gente; poiché da tre
giorni sta con me e non ha da mangiare".
Marco 8:1-2
L’uomo dallo
sguardo benevolo sarà benedetto, perché dà del suo pane al povero.
Proverbi 22:9
Guardare chi e come
Leggiamo nel vangelo: “Gesù, alzati gli
occhi e vedendo che una gran folla veniva verso di lui, disse a Filippo: Dove
compreremo del pane perché questa gente abbia da mangiare?” (Giovanni 6:5) Il
vangelo di Marco riferisce un’altra parola di Gesù in tale occasione: “Io ho
pietà di questa gente”.
Come guardiamo gli altri? Gesù c’insegna
a non considerarli dei fastidi, ad interessarci anzitutto dei loro bisogni più
urgenti, ma nella prospettiva dell’amore di Dio che ama tutte le sue creature.
“Dio ha tanto amato il mondo” – l’umanità intera. Tutte le persone che
incontriamo sono preziose agli occhi di Dio, a tal punto “che ha dato il suo
unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita
eterna” (Giovanni 3:16).
Cristiani, che attenzione riserviamo a
quelli che ci circondano? Sguardi d’invidia (Salmo 73:3), di disprezzo o
d’indifferenza (Luca 10:31-32)? La Bibbia ci mette in guardia contro tali
sguardi: “Guardati dall’accogliere nel tuo cuore un cattivo pensiero, che ti
spinga ad essere spietato verso il tuo fratello bisognoso” (Deuteronomio 15:9).
Rivolgiamo
a quelli che ci circondano uno sguardo benevolo e franco, come Gesù ha guardato il
giovane ricco (Marco 10:21). Ma per questo dobbiamo vivere, per fede, nell’intimità
con Gesù. Allora, nello scambio degli sguardi, ci sarà una buona comunicazione
con gli altri, con rispetto, attenzione, compassione. Guardando l'altro in
questo modo e con questi sentimenti, è coma accoglierlo, fargli un posto dentro
di noi.