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martedì 29 dicembre 2015

29 Dicembre

Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.
Giovanni 3:17-18

La nostra unica possibilità

Diverse religioni affermano che c’è un luogo, tra la terra e il cielo, dove vengono accolti coloro che non hanno soddisfatto completamente le condizioni di Dio per ottenere la salvezza. Lì verrebbero purgate le pene, per un periodo che solo Dio può stabilire, prima di poter entrare in paradiso.
Ma chi beneficerebbe di questa seconda possibilità? I non credenti o anche i credenti? Quali sarebbero le colpe accettabili e quali quelle imperdonabili? Se si potesse contare su una seconda possibilità ci si potrebbe permettere ogni peccato. Ma allora, per chi è necessario il sacrificio di Cristo? Per quali peccati è sufficiente?
La Parola di Dio, la Bibbia, ci insegna che vi sono solo due alternative: o si crede al Signore Gesù e al valore del Suo sacrificio, e allora si va in paradiso, o non si crede e allora si va all’inferno. Non c’è nessun luogo intermedio, nessuno seconda possibilità di ravvedersi dopo la morte né di cancellare delle colpe.
Leggendo la Parola di Dio con attenzione scoprirete che la grazia di Dio è offerta a tutti noi, mentre siamo in vita. La salvezza che Dio offre, grazie al Sacrificio del Suo Figlio, è garantita e pienamente efficace; non tiene conto della nostra buona volontà o della nostra religiosità, ma solo della nostra fede. L’unica condizione per beneficiarne è che riconosciate adesso Gesù Cristo come vostro personale Salvatore. Allora si potrà dire anche di voi: “È per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio” (Efesini 2:8).