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mercoledì 30 dicembre 2015

Amati da Lui - Giovanni 14:15:24


Al capitolo 15 i discepoli non sono più servi ma amici, al capitolo 16 sono dei testimoni in un mondo ostile ma vinto; ma nel nostro brano il Figlio è nel Padre, loro sono nel Figlio ed il Figlio in loro (20).

F  “Avendo amato i suoi … li amò sino alla fine” (13:1).
È questo il sentimento del Signore che sta per lasciare i Suoi. Sono privati di Lui ma non orfani (18), perché un altro Consolatore sarà mandato: lo Spirito Santo per essere in loro e con loro per sempre.
Anche il Padre ed il Figlio sono pronti a venire a “dimorare” nel credente così come una “dimora” è preparata per lui nella casa del Padre (14:2).
Ogni credente non è solo una pecora nutrita e protetta, ma ognuno è invitato ad essere la “dimora” di questi ospiti divini.

F  “Dimoreremo presso di lui” (23)
 Non è l’apparizione di un momento e neppure qualcosa di passeggero ma qualcosa di stabile e duraturo. Una tale comunione è qualcosa di inesprimibile ma la può gustare solo colui che ha afferrato l’amore di cui è stato oggetto e risponde osservando “la sua parola” (23). Tuttavia questa relazione è proposta a tutti. Nessuno dica: “queste cose sono troppo elevate per me”. L’anima umile si lasci colmare senza opporsi e gioisca della realtà di questa relazione che non può essere distrutta, ma di cui spesso perdiamo coscienza per nostro difetto.
Mio figlio non cessa di essere tale, ma spetta a lui non essere indifferente al mio amore.

Che i nostri cuori rispondano all’amore di cui siamo l’oggetto affinché, le promesse fatte in questi versetti, non restino in noi allo stato di una concezione vaga e lontana, ma siano una realtà presente e benedetta.


D.C.