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mercoledì 4 febbraio 2015

4 Febbraio

Gesù era a Betania... entrò una donna che aveva un vaso di alabastro pieno di olio profumato, di nardo puro, di gran valore; rotto l'alabastro, gli versò l'olio sul capo.
Marco 14:3

Mentre il re è nel suo convito, il mio nardo esala il suo profumo.
Cantico dei Cantici 1:12

Il vaso infranto

Dei nostri amici francesi avevano fatto costruire una villetta in un paese dell'Alta Provenza. Desideravano piantare dei cedri attorno alla casa, così si misero a scavare delle grandi buche. Durante l'operazione vennero alla luce i resti di un laboratorio di vasaio chiaramente molto antico. Raccolsero pazientemente tutti i cocci e, incollandoli, riuscirono a ricostruire un vaso, che apparve in tutta la sua interezza e bellezza. A giudizio di uno specialista, si trattava dell'opera di un celebre vasaio di Pompei.

Nel versetto di oggi, ci è parlato di un altro vaso infranto. Esso conteneva il prezioso profumo che Maria di Betania aveva preparato per versarlo in segno di omaggio sul capo del suo Signore; era Lui e Lui solo che voleva onorare. Sapeva che il suo Maestro stava per andare alla morte, e colse l'occasione unica che gli era offerta di adorare colui che sarebbe diventato il Salvatore del mondo, il suo Salvatore personale e il Salvatore di tutti quelli che avrebbero creduto in lui.

Ai piedi tuoi santi, o Signore,
che in mezzo al disprezzo passar,
il tuo sacrificio d'amore
col nardo più puro esaltar!