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venerdì 6 febbraio 2015

6 Febbraio

Sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezze, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore.
Romani 8:38-39

Vivere in un mondo turbato
Ogni giorno i mezzi di comunicazione ci informano sugli avvenimenti tragici che riguardano il nostro paese, come pure ogni angolo del mondo. A questi si aggiungono i drammi famigliari, le disgrazie personali... Per noi credenti, non è forse incoraggiante sapere che Gesù stesso è venuto in un mondo turbato? Fin dalla sua nascita, i genitori hanno dovuto fuggire in Egitto, perché il re Erode voleva ucciderlo. Al ritorno, si sono trasferiti in Galilea per sfuggire al figlio di quel re. E durante i tre anni in cui il Signore Gesù ha servito Dio pubblicamente, quante volte hanno cercato di farlo morire, lui che era venuto a portare la pace! Alla vigilia della sua morte sulla croce, disse ai suoi discepoli e, con loro, a tutti quelli che avrebbero creduto in lui: "Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo" (Giovanni 16:33).

Il Signore ci ha così avvertiti che, seguendo lui, incontreremo avversità e talvolta anche persecuzione. Ma ha promesso la sua pace a tutti quelli che confidano in lui, e questo anche nelle situazioni più difficili. Nella storia del cristianesimo, quanti cristiani hanno provato, in mezzo al dolore o alla persecuzione, una pace soprannaturale! In molte occasioni i loro stessi persecutori si sono convertiti a Gesù Cristo. L'esempio di quei testimoni di Gesù incoraggia anche noi che crediamo in lui. Il suo amore ci spinge a trovare pace e sicurezza accanto a lui. "La mia forte rocca e il mio rifugio sono in Dio. Confida in lui in ogni tempo" (Salmo 62:7-8).