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giovedì 5 febbraio 2015

5 Febbraio

L'Eterno si compiace di quelli che lo temono, di quelli che sperano nella sua bontà.
Salmo 147:11

La bontà di Dio ti spinge al ravvedimento.
Romani 2:4

La spiegazione che mi ha salvato
Ascoltavo con attenzione un predicatore che insisteva sulla necessità del pentimento per avere la pace con Dio. "Non ingannatevi – diceva – non potete rimanere nel male e conoscere l'amore di Dio". Ma come fare per pentirmi? Come avere la forza di cambiare la mia vita se non avevo fiducia in Dio? In certo un senso giravo in tondo: dovevo pentirmi per avere le assicurazioni della fede, ma per pentirmi mi occorreva la fede! Dovevo abbandonare la ragione per trovare la strada della fede?
Profondamente turbato, interrogai il predicatore:
– Bisogna prima pentirsi e poi credere, o prima credere e poi pentirsi?
– Da' prima fiducia al Signore, credigli, e il resto seguirà.
– Ma Gesù ha detto: "Ravvedetevi e credete all'Evangelo"! (Marco 1:15).
– Sì, ma non puoi pentirti se non hai fiducia nella bontà di Dio. Non puoi rinunciare al male senza aver speranza nel suo amore. Quando avrai guardato a Dio con fiducia, gusterai la dolcezza del suo perdono. Allora crederai pienamente alle promesse dell'Evangelo.

Quella spiegazione mi andò diritta al cuore. Ero cosciente della bontà di Dio, e sapevo che con la fede avevo preso la buona strada; allora ho persistito, con umiltà e contando sul Signore. In seguito, Lui ha fatto il resto. Mi ha aiutato ad abbandonare le mie cattive abitudini mentre continuavo a seguirlo, e ho sperimentato una pace sempre più profonda.