PROPIZIAZIONE
Il termine ha il significato di
placare l’ira attraverso l’offerta di un sacrificio. In relazione alla salvezza
propiziazione significa placare l’ira divina attraverso il sacrificio
espiatorio di Cristo. La teologia liberale rigetta questo concetto
assimilandolo ad un’idea pagana. In realtà, nella cultura pagana sono gli
uomini che cercano di rendersi favorevole la divinità attraverso doni e
sacrifici propiziatori. Nella Parola di Dio l’uomo, nel suo stato di peccato,
non può fare nulla per rendersi Dio favorevole.
È Dio stesso che si è provveduto
l’offerta, il sacrificio.
Riguardo alla questione del peccato
Dio è stato glorificato dall’opera di Cristo e quest’opera pone la base di
giustizia in modo che Dio possa guardare con favore il peccatore e dispiegare
il Suo amore e la Sua
grazia per perdonarlo.
A. Che cosa rende necessaria la propiziazione:
lo stato di peccato dell’uomo che provoca l’ira di Dio.
Abbiamo definito come ira divina la
giusta indignazione di Dio contro il peccato.
Nell’Antico Testamento più di
venti termini distinti, che ricorrono circa 580 volte, esprimono il concetto di
ira divina e in ogni circostanza sono i peccati che provocano l’ira di Dio.
Riguardo al Suo popolo Israele, ad esempio, l’idolatria infiamma la Sua ira. “Non seguirete altri dei, presi fra gli dei degli altri popoli intorno a
voi, perché il tuo Dio, il SIGNORE, che sta in mezzo a te, è un Dio geloso;
l'ira del SIGNORE tuo Dio si accenderebbe contro di te e ti farebbe scomparire
dalla terra” [(Deuteronomio 6:14) vedi anche: Giosuè 23:16 - Salmo 78:21 -
Isaia 66:15-17].
Nel Nuovo Testamento ci sono
diversi passi che ripropongono il concetto: es. Romani 1:18 “L'
ira di Dio si rivela dal cielo
contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con
l'ingiustizia”; “eravamo per natura
figli d' ira, come gli altri” (Efesini 2:5).
Nella lettera ai Colossesi dopo
l’elencazione di una serie di peccati è scritto: “Per queste cose viene l'
ira di Dio
sugli uomini ribelli” (Colossesi 3:6).
Gesù stesso afferma che “chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi
invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui”
(Giovanni 3:36).
B. Il mezzo della propiziazione: il sacrificio
di Cristo.
Nel Nuovo Testamento vi sono tre
termini utilizzati per la parola tradotta con propiziazione:
1)
Hilasmos - questa parola
appare due volte: una in 1 Giovanni 2:2 ”Egli
è il sacrificio propiziatorio per i
nostri peccati”, e l’altra in 1 Giovanni 4:10 ”Dio ... ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri
peccati”. Essa significa pacificazione, soddisfazione, propiziazione. Può
anche riferirsi AL MEZZO di soddisfazione o propiziazione. Gesù Cristo è il solo mezzo utile a
soddisfare le esigenze di Dio e placare la Sua ira santa contro il peccato.
2)
Hilasterion - questo
sostantivo ricorre soltanto due volte: una in Romani 3:25 “Dio lo ha
prestabilito come sacrificio
propiziatorio mediante la fede nel suo sangue”, e l’altra in Ebrei 9:5
“E sopra l'arca c'erano i cherubini della
gloria che coprivano con le ali il propiziatorio”,
dove è parlato del propiziatorio dell’arca dell’alleanza. La fine di questa
parola, terion, indica IL LUOGO di qualcosa, in
questo caso il luogo di soddisfazione o propiziazione. Tutto questo ci parla in
modo particolare della persona di Cristo e dell’opera da Lui compiuta sulla
croce del Calvario.
3)
Hilaskomai - questa è
l’ultima parola utilizzata riferita al concetto di propiziazione. Significa
fare propiziazione o essere propizio. E’ utilizzata in Ebrei 2:17 e Luca 18:13.
Il passo di Luca è particolarmente significativo: “Ma il pubblicano se ne stava
a distanza e non osava neppure alzare gli occhi al cielo; ma si batteva il
petto, dicendo: O Dio, abbi pietà DI
ME (sii propizio, placato
verso di me), peccatore!”
In tutti i passi elencati, vediamo
come al concetto di propiziazione siano sempre collegati i termini peccato,
sacrificio e sangue.
Questo aspetto dell’opera di Cristo
è, quindi, la parte “verso Dio”, evidenzia la misura della piena soddisfazione
da parte di Dio delle Sue esigenze. Dio ci è propizio in Cristo perché Lui è la
misura della nostra accettazione, Dio ci accetta perché siamo giustificati e
non c’è nulla contrario alla Sua santità. In altri termini la
propiziazione esalta le esigenze di Dio
rendendo gli uomini adatti a stare alla Sua presenza.
Se si vogliono utilizzare le parole
esaminate in connessione una con l’altra, si potrebbe dire che Cristo ha placato l’ira divina (propiziazione)
facendo l’espiazione per i nostri peccati.
Facciamo un’ulteriore passo avanti
ed esaminiamo un’altro concetto che si collega ai precedenti.