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domenica 8 febbraio 2015

8 Febbraio

Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me.
Apocalisse 3:20

(Gesù gli disse:) "Zaccheo, scendi, presto, perché oggi debbo fermarmi a casa tua". Egli si affrettò a scendere e lo accolse con gioia.
Luca 19:5-6

Dire sì a Gesù
"Gesù è sempre vivente e presente, ma non forza mai la nostra libertà. Sta alla porta e bussa con discrezione. Non entra se non è invitato. Non si informa se quello che lo chiama sia degno, ma se è veramente desideroso di riceverlo" (Nicu Steinard, credente rumeno).
Essere cristiano significa aver detto liberamente "sì" al Signore, il sì della fede nel Vangelo. Significa dire al Signore Gesù: "Entra, Signore". Allora, lettore, permettimi una domanda: Hai ricevuto il Signore Gesù? Forse non osi fare questo passo. Sii certo che Gesù vuole aiutarti a dargli fiducia. Egli conosce bene ciò che ti trattiene: forse la paura di sbagliare o di essere respinto, o di perdere i tuoi amici e la tua libertà, o altri motivi.
Ma nessuno può credere al tuo posto, nessuno può accompagnarti lungo tutto il percorso che sbocca nella decisione di ricevere Gesù Cristo... salvo lui stesso. Egli ti offre il suo perdono. Afferralo! Riconosci la grandezza del suo amore per te.

Amici credenti, questo sì iniziale è seguito, lungo tutta la nostra vita, dalla ricerca di ciò che piace al Signore e dalla nostra disponibilità a ciò che ci chiede, in un sentimento di fiducia quotidiana e sempre nuova in Lui. Egli ci dà la forza per impegnarci e per sottometterci alla sua autorità. Poiché se la nostra fede è un impegno d'amore, è anche un abbandono fiducioso al Signore Gesù. È in lui, nella sua fedeltà, che troveremo la forza di essergli fedeli. Ogni giorno!