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mercoledì 25 febbraio 2015

Bethel 2014 - Parole di una grande Salvezza (Capitolo 4)

SOSTITUZIONE

Questo termine non è mai utilizzato nella Scrittura, ma la verità sottostante, e cioè l’uso di una persona o di una cosa al posto di un’altra, è presente.

&  Antico Testamento:
·         L’illustrazione più bella e completa di questo concetto si trova in Genesi 22:13: “Abraamo alzò gli occhi, guardò, ed ecco dietro a sé un montone, impigliato per le corna in un cespuglio. Abraamo andò, prese il montone e l'offerse in olocausto invece di suo figlio”.
·         Nel libro dell’Esodo la vita di un’animale, l’asino, era riscattata dalla vita di un agnello (Esodo 13:13).
·         Nei sacrifici levitici questo aspetto può essere evidenziato dall’atto che doveva fare chi aveva peccato: “Poserà la mano sulla testa della vittima” (Levitico 3:13).
·         Isaia 53 descrive un grande esempio di sostituzione: dal v. 4 al 12 “Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato; ma noi lo ritenevamo colpito, percosso da Dio e umiliato! Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via; ma il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti (v. 10) Ma il SIGNORE ha voluto stroncarlo con i patimenti. Dopo aver dato la sua vita in sacrificio per il peccato, egli vedrà una discendenza, prolungherà i suoi giorni, e l'opera del SIGNORE prospererà nelle sue mani. Dopo il tormento dell'anima sua vedrà la luce e sarà soddisfatto; per la sua conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti, si caricherà egli stesso delle loro iniquità. Perciò io gli darò in premio le moltitudini, egli dividerà il bottino con i molti perché ha dato se stesso alla morte ed è stato contato fra i malfattori; perché egli ha portato i peccati di molti e ha interceduto per i colpevoli”.

& Nuovo Testamento:
Esistono due preposizioni nella lingua greca che illustrano il concetto della morte sostitutiva di Cristo:
·         ANTI: il più comune utilizzo di questa parola è “al posto di, invece di”. Utilizzo del termine in Matteo 20:28 e nel passo parallelo di Marco. “Il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti”.
·         HUPER: il significato più comune di questa parola è a motivo di, ma è anche utilizzata per indicare “al posto di”. Alcuni esempi:
F   Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture” (1 Corinzi 15:3).
F   Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui” (2 Corinzi 5:21).
F   Mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Romani 5:8).

La sostituzione è l’aspetto della salvezza che si rivolge verso l’uomo, in quanto ognuno di noi ha bisogno di credere al Signore Gesù, come Colui che ha sofferto ed è morto al nostro posto.
Solo chi riceve per fede Gesù Cristo come Salvatore e riconosce che è stato il proprio sostituto è al beneficio della Sua opera espiatoria di salvezza.
E’ in questo senso che interpretiamo queste espressioni:
·         perché egli ha portato i peccati di molti ” (Isaia 53:12);
  • il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti” (Matteo 20:28);
  • Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a coloro che lo aspettano per la loro salvezza” (Ebrei 9:28).


Riepilogando, Cristo ha fatto l’espiazione: Dio è soddisfatto e glorificato dalla Sua opera (propiziazione) perché Egli (Cristo) ha portato i nostri peccati (sostituzione).

Estensione dell’espiazione
Vi sono due macro filoni di dottrina che riteniamo non corretti:
1)       L’idea dell’espiazione limitata, essenzialmente di origine calvinista, sostiene che l’opera di Cristo sia a vantaggio soltanto degli eletti.
2)       L’universalismo, ovvero l’espiazione illimitata, sostiene che Dio salverà tutti indistintamente perché “ha tanto amato il mondo”.

Nella Parola di Dio invece comprendiamo che:
·         L’espiazione è universale nella sua offerta ed è messa a disposizione di tutti gli uomini nelle Sacre Scritture.
·         L’espiazione compiuta una volta per sempre da Gesù Cristo è sufficiente per tutti gli uomini, ma è efficace solo per coloro che credono. Ciò significa che, potenzialmente, il sacrificio di Cristo è efficace per tutti i peccati di tutti gli uomini di tutti i tempi; in realtà, lo è solo per quelli che “si ravvedono”, cioè che si pentono dei loro peccati, e “si convertono”, invertendo la direzione della loro vita e rivolgendosi a Lui con una vera “fede nel suo sangue” (Romani 3:25), cioè nel Suo sacrificio eccellente e perfetto. È del peccato dei credenti, e solo di quelli, che il Signore Gesù ha sopportato l’ira di Dio. E gli uomini e le donne che sono morti prima della venuta di Cristo, su quale base hanno la vita eterna? Sullo stesso principio di “fede”. “La sua morte è avvenuta (anche) per redimere dalle trasgressioni commesse sotto il primo patto” (Ebrei 9:15). Essi non avevano ancora una visione completa dei piani di Dio come la abbiamo oggi noi che siamo in possesso di tutta la Sua Parola, ma già il profeta Abacuc, tanti secoli prima di Cristo, aveva affermato: “Il giusto per la sua fede vivrà” (2:4). Preziosa affermazione di portata universale, ripresa integralmente in tre passi del Nuovo Testamento (Romani 1:17; Galati 3:11; Ebrei 10:38).
·         L’espiazione è illimitata nello scopo, vale a dire disponibile per tutti gli uomini.
·         L’effettività e il beneficio dell’espiazione nella vita del singolo è  condizionata dalla fede.

Cristo è morto per tutti gli uomini.
Infatti, mentre noi eravamo ancora senza forza, Cristo, a suo tempo, è morto per gli empi ... Dio … mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Romani 5:6-8).
L’amore di Dio, manifestato in Cristo sulla croce del Calvario, può raggiungere tutti; Gesù stesso dichiara che: “Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo Unigenito Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16). Dio, nel Suo infinito amore, è sempre pronto ad accettare il pentimento dell’uomo e a ritenere cancellati i peccati di chiunque crede, perché “il desiderio di Dio è che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità” (1 Timoteo 2:3-4).

Altri passi a supporto di questa verità fondamentale:
·         “… non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano a ravvedimento” (2 Pietro 3:9);
·         Io infatti non provo nessun piacere per la morte di colui che muore, dice Dio, il Signore. Convertitevi dunque e vivete” (Ezechiele 18:32);
·         E noi abbiamo veduto e testimoniamo che il padre ha mandato il Figlio per essere il Salvatore del mondo” (1 Giovanni 4:14).

Un esempio pratico: se diciamo che un padre provvede da mangiare per tutta la sua famiglia, non escludiamo la possibilità che alcuni membri di questa famiglia rifiutino di mangiare il cibo che è stato provveduto. Il loro rifiuto non significa che quanto era stato provveduto sarebbe stato destinato solo a coloro che hanno mangiato.

Bene ragazzi, abbiamo esaminato alcuni termini che ci parlano della salvezza, abbiamo fornito un quadro dottrinale dell’espiazione, (di quella che i teologi definiscono la morte vicaria di Cristo), dell’estensione di quest’opera e del beneficio che gli uomini possono avere, ma non vogliamo però che tutto si riduca ad un arricchimento delle nostre menti, ad un freddo esame teologico dei termini, desideriamo, perciò, terminare questa parte fissando i nostri occhi sulla croce e sulla persona del Signore Gesù.


(segue nei prossimi giorni)