SOSTITUZIONE
Questo termine non è mai utilizzato
nella Scrittura, ma la verità sottostante, e cioè l’uso di una persona o di una
cosa al posto di un’altra, è presente.
& Antico
Testamento:
·
L’illustrazione più bella e completa di questo
concetto si trova in Genesi 22:13: “Abraamo
alzò gli occhi, guardò, ed ecco dietro a sé un montone, impigliato per le corna
in un cespuglio. Abraamo andò, prese il montone e l'offerse in olocausto invece di suo figlio”.
·
Nel libro dell’Esodo la vita di un’animale,
l’asino, era riscattata dalla vita di un agnello (Esodo 13:13).
·
Nei sacrifici levitici questo aspetto può essere
evidenziato dall’atto che doveva fare chi aveva peccato: “Poserà la mano sulla testa della vittima” (Levitico 3:13).
·
Isaia 53
descrive un grande esempio di sostituzione: dal v. 4 al 12 “Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato; ma noi lo ritenevamo
colpito, percosso da Dio e umiliato! Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa
delle nostre iniquità; il castigo,
per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo
stati guariti. Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la
propria via; ma il SIGNORE ha fatto
ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti … (v. 10) Ma il SIGNORE
ha voluto stroncarlo con i patimenti. Dopo aver dato la sua vita in sacrificio
per il peccato, egli vedrà una discendenza, prolungherà i suoi giorni, e
l'opera del SIGNORE prospererà nelle sue mani. Dopo il tormento dell'anima sua
vedrà la luce e sarà soddisfatto; per la sua conoscenza, il mio servo, il
giusto, renderà giusti i molti, si
caricherà egli stesso delle loro iniquità. Perciò io gli darò in premio le
moltitudini, egli dividerà il bottino con i molti perché ha dato se stesso alla
morte ed è stato contato fra i malfattori; perché
egli ha portato i peccati di molti
e ha interceduto per i colpevoli”.
& Nuovo
Testamento:
Esistono due preposizioni nella
lingua greca che illustrano il concetto della morte sostitutiva di Cristo:
·
ANTI:
il più comune utilizzo di questa parola è “al posto di, invece di”. Utilizzo
del termine in Matteo 20:28 e nel passo parallelo di Marco. “Il Figlio dell'uomo non è venuto per essere
servito ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti”.
·
HUPER:
il significato più comune di questa parola è a motivo di, ma è anche utilizzata
per indicare “al posto di”. Alcuni esempi:
F
“Cristo
morì per i nostri peccati,
secondo le Scritture” (1 Corinzi 15:3).
F
“Colui che
non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo
giustizia di Dio in lui” (2 Corinzi 5:21).
F
“Mentre
eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Romani 5:8).
La sostituzione è l’aspetto della
salvezza che si rivolge verso l’uomo, in quanto ognuno di noi ha bisogno
di credere al Signore Gesù, come Colui che ha sofferto ed è morto al nostro
posto.
Solo chi riceve per fede Gesù Cristo
come Salvatore e riconosce che è stato il proprio sostituto è al beneficio
della Sua opera espiatoria di salvezza.
E’ in questo senso che interpretiamo
queste espressioni:
·
“perché
egli ha portato i peccati di molti
” (Isaia 53:12);
- “il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti” (Matteo 20:28);
- “Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a coloro che lo aspettano per la loro salvezza” (Ebrei 9:28).
Riepilogando, Cristo ha fatto l’espiazione: Dio è soddisfatto e
glorificato dalla Sua opera (propiziazione)
perché Egli (Cristo) ha portato i nostri peccati (sostituzione).
Estensione dell’espiazione
Vi sono due macro filoni di dottrina
che
riteniamo non corretti:
1)
L’idea dell’espiazione limitata, essenzialmente di origine calvinista, sostiene che
l’opera di Cristo sia a vantaggio soltanto degli eletti.
2)
L’universalismo, ovvero l’espiazione illimitata, sostiene che Dio salverà
tutti indistintamente perché “ha tanto amato il mondo”.
Nella Parola di Dio invece
comprendiamo che:
·
L’espiazione è universale nella sua offerta ed è messa a disposizione di tutti gli
uomini nelle Sacre Scritture.
·
L’espiazione compiuta una volta per sempre da
Gesù Cristo è sufficiente per tutti
gli uomini, ma è efficace solo per coloro
che credono. Ciò significa che, potenzialmente,
il sacrificio di Cristo è efficace per tutti i peccati di tutti gli uomini di
tutti i tempi; in realtà, lo è solo per quelli che “si ravvedono”, cioè
che si pentono dei loro peccati, e “si convertono”, invertendo la
direzione della loro vita e rivolgendosi a Lui con una vera “fede nel suo sangue” (Romani 3:25), cioè
nel Suo sacrificio eccellente e perfetto. È del peccato dei credenti, e solo di
quelli, che il Signore Gesù ha sopportato l’ira di Dio. E gli uomini e le donne
che sono morti prima della venuta di Cristo, su quale base hanno la vita
eterna? Sullo stesso principio di “fede”. “La
sua morte è avvenuta (anche) per
redimere dalle trasgressioni commesse sotto il primo patto” (Ebrei 9:15).
Essi non avevano ancora una visione completa dei piani di Dio come la abbiamo
oggi noi che siamo in possesso di tutta la Sua Parola , ma già il
profeta Abacuc, tanti secoli prima di Cristo, aveva affermato: “Il giusto per la sua fede vivrà”
(2:4). Preziosa affermazione di portata universale, ripresa integralmente in
tre passi del Nuovo Testamento (Romani 1:17; Galati 3:11; Ebrei 10:38).
·
L’espiazione è illimitata nello scopo, vale a dire disponibile per tutti gli
uomini.
·
L’effettività e il beneficio dell’espiazione nella
vita del singolo è condizionata dalla
fede.
Cristo
è morto per tutti gli uomini.
“Infatti, mentre noi eravamo ancora senza
forza, Cristo, a suo tempo, è morto per gli empi ... Dio … mostra la grandezza
del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori,
Cristo è morto per noi” (Romani 5:6-8).
L’amore di Dio, manifestato in
Cristo sulla croce del Calvario, può raggiungere tutti; Gesù stesso dichiara
che: “Dio ha tanto amato il mondo che ha
dato il Suo Unigenito Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma
abbia vita eterna” (Giovanni 3:16). Dio, nel Suo infinito amore, è sempre
pronto ad accettare il pentimento dell’uomo e a ritenere cancellati i peccati
di chiunque crede, perché “il desiderio
di Dio è che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della
verità” (1 Timoteo 2:3-4).
Altri passi a supporto di questa
verità fondamentale:
·
“… non
volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano a ravvedimento” (2
Pietro 3:9);
·
“Io
infatti non provo nessun piacere per la morte di colui che muore, dice Dio, il
Signore. Convertitevi dunque e vivete” (Ezechiele 18:32);
·
“E noi
abbiamo veduto e testimoniamo che il padre ha mandato il Figlio per essere il
Salvatore del mondo” (1 Giovanni 4:14).
Un esempio pratico: se
diciamo che un padre provvede da mangiare per tutta la sua famiglia, non
escludiamo la possibilità che alcuni membri di questa famiglia rifiutino di
mangiare il cibo che è stato provveduto. Il loro rifiuto non significa che
quanto era stato provveduto sarebbe stato destinato solo a coloro che hanno
mangiato.
Bene ragazzi, abbiamo esaminato
alcuni termini che ci parlano della salvezza, abbiamo fornito un quadro
dottrinale dell’espiazione, (di quella che i teologi definiscono la morte
vicaria di Cristo), dell’estensione di quest’opera e del beneficio che gli
uomini possono avere, ma non vogliamo però che tutto si riduca ad un
arricchimento delle nostre menti, ad un freddo esame teologico dei termini,
desideriamo, perciò, terminare questa parte fissando i nostri occhi sulla croce
e sulla persona del Signore Gesù.