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martedì 5 maggio 2015

Epistole di Giovanni (3 Giovanni)

di: D. Calamai


Brevi considerazioni

Se la 2° epistola metteva in guardia dal ricevere coloro che non portavano “la dottrina di Cristo”, la 3° esorta i credenti a ricevere e aiutare coloro l’insegnano (cfr.: Giovanni 13:20). Vegliare al bene dei servitori del Signore è prendere parte all’evangelo (8).

G  In questa breve lettera ci sono presentate diverse persone:
-       Gaio, il destinatario della lettera era un anziano la cui anima prosperava, che camminava nella verità, che agiva fedelmente ed il cui amore era pubblicamente riconosciuto,
-       Demetrio, nominato alla fine dell’epistola riceveva anche lui una buona testimonianza (cfr.: 1 Timoteo 3:7),
G  per contro, nella stessa assemblea vi era
-       Diotrefe, che aspirava al primato (cfr.: 1 Pietro 5:3) parlando male degli apostoli e rifiutandosi di riceverli. Oltre a questo non solo non riceveva i fratelli, ma impediva ad altri che li ricevessero e chi lo faceva veniva cacciato fuori dalla Chiesa.
G  Giovanni menziona anche dei fratelli evangelisti che erano “partiti per amore del nome di Cristo” (cfr: Atti 5:41)


G  Giovanni esorta Gaio a “non imitare il male, ma il bene” (11 – cfr.: 1 Tessalonicesi 5:15). Esempi di bene e di male ne troviamo in questa corta epistola come intorno a noi. Quale imitiamo? Seguiamo prima di tutto il Signore nel quale si è trovato solo il bene (Marco 7:37).